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10/10/1998
Salone della Musica, il giorno di Robert Wyatt
La seconda giornata del Salone della Musica di Torino ha visto un buon afflusso di persone, anche se gli organizzatori non hanno comunicato le cifre esatte per non fornire nuovi appigli a chi parla di smobilitazione. Il programma del 9 ottobre contemplava, tra gli altri, Arto Lindsay, Madaski, Max Gazzè e Robert Wyatt, ospite d’onore dopo la proiezione del documentario che lo riguarda, “The little red Robin Hood”. Wyatt ha confessato che il motivo per cui da anni non canta in pubblico è che il panico lo blocca. «Da 25 anni non salgo sul palco, ma ogni settimana sogno di ritrovarmici con musicisti che non conosco e di essermi dimenticato lo strumento e le canzoni». In un’intervista a “La Stampa”, l’ex Soft Machine ha anche ringraziato per l’omaggio a lui tributato con la pellicola e con il disco di tributo inciso dai musicisti italiani (vedi in Artisti). «Penso che sia un progetto fantastico. Mi piace la varietà della musica italiana che c’è in questo momento, e qui talvolta fanno le mie canzoni, talvolta le usano come base per qualcos’altro. E’ bello vedere che proseguono le mie idee. E’ rinfrescante ascoltare che cosa le altre persone fanno di me, anche perché da tanto tempo non sto in un gruppo».