In una recente intervista per "Associated Press", Mike Patton e Bill Gould hanno raccontato i retroscena del nuovo album dei Faith No More, oltre a concedere uno sguardo sul futuro della band.
A colpire è quanto dichiarato dal cantante, che - a dispetto del grande entusiasmo dei fan per il ritorno dei Faith No More, con un nuovo album dopo tanti anni ("Sol invictus"), decisamente non si sbilancia e non promette nulla per il futuro:
Un uomo anziano si preoccupa solo di arrivare al giorno seguente. E noi siamo anziani. Per cui quello che facciamo è pensare a quello che accadrà il giorno dopo o al progetto più imminente che abbiamo - quindi, onestamente, non abbiamo nessun piano per ciò che accadrà dopo questo disco e il tour.
Una risposta che lascia spazio a più interpretazioni, ma che - vista la natura fluida della band, negli ultimi 18 anni circa, potrebbe anche far presagire a un'altra lunga e indefinita pausa. Ma, ovviamente, non è da escludere lo scenario opposto.
Nella chiacchierata, poi, Patton ha raccontato la genesi di "Sol invictus", che è piuttosto peculiare, in quanto lui per primo non era al corrente del fatto che c'era un nuovo disco della band in lavorazione:
Non ho portato nessuna canzone o idea per questo album all'inizio, perché proprio non sapevo che avremmo fatto un disco. Una sera Bill [Gould] mi ha invitato a casa sua e mi ha detto: "Hey, ascolta questa roba a cui sto lavorando". Ma no mi ha detto che si trattava dei Faith No More, o comunque io proprio non mi ricordo che lo abbia fatto. E' stata una cosa spontanea. Non ci siamo mai riuniti per decidere: "Facciamo un nuovo disco dei Faith No More". Quando ho sentito il materiale gli ho detto: "Hai messo su un'ottima nuova band. Chi canterà?". E lui: "No, voglio che tu canti". Gli ho risposto: "Ok, ma chi sono quelli che suonano?". E lì ho scoperto che era un nuovo album dei Faith No More.
Patton ha poi spiegato:
Ora quello che faccio è cercare di adattarmi a ciò che faccio [...]. "Hey, cosa serve qui?". Sono come un falegname. Vedo il mio lavoro in questo modo. Serve una mano di intonaco? Vuoi uno stucco veneziano? Hai bisogno di aiuto col tetto? Questo è proprio il modo in cui la vedo. E penso di non avere fatto nulla di speciale in questo disco. Solo quello che era necessario. [...] Agli inizi, a volte, avevo degli obiettivi tipo: "Oh, devo assolutamente usare qualche armonia bizzarra d'avanguardia e cose così". Non questa volta. La domanda era: cosa è necessario, cosa serve alla musica? Molto semplice.