Sanremo 2015, la PFM in sala stampa

Passa dalla Sala Stampa dell'Ariston anche la PFM: il gruppo sarà ospite della finale, domani 14 febbraio, dove proporrà un'esibizione assieme ala banda dell’Esercito. E' Franz Di Cioccio a spiegare la logica dell'esibizione della storica rock band all'Ariston: "Perché? Perché è soprendente! Il tutto nasce dal nostro progetto 'PFM classic', brani di musica classica non convenzionali rivisitati in chiave rock, per creare un ponte tra due mondi distinti ma non distanti".

"In questo progetto", continua Di Cioccio, "C’era un brano, il 'Nabucco' di Giuseppe Verdi, quello dai cui è partito il tutto. Quando l'abbiamo fatto per la prima volta dal vivo eravamo pronti ad essere impallinati, invece andò benissimo e da lì siamo andati avanti. Inoltre il Nabucco ha una lunga tradizione bandistica. Io sono legato a questa tradizione, me l’ha trasmessa mio padre, ed è per questo che suoneremo con una banda: ci sembra di allungare idealmente questo ponte: musica classica, musica elettrica e le bande. Poi Giuseppe Verdi è sempre stato un simbolo di libertà, lo è stato nel secolo precedente e lo è ancora oggi".

Gli fa eco Mussida: "Siamo curiosi di suonare con loro, non abbiamo mai suonato con così tanti musicisti. Hanno cominciato dalla terza esecuzione a pompare. Non è vero che la mia banda suona il rock. La mia banda suona e basta".

Una piccola nota a margine per la compresenza all'Ariston di Mauro Pagani, ex membro della PFM, in forza allo staff di Nina Zilli come direttore d'orchestra: "Siamo arrivati da poco non lo abbiamo incontra. Certo abbiamo vissuto momenti belli assieme. La reunion? Magari per un caffè", taglia corto Patrick Djivas.

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