Accordo Universal-Grateful Dead: musica al cinema, in tv e in (poca) pubblicità

A quasi cinquant'anni dalla loro formazione, i Grateful Dead - scioltisi nel 1995 in seguito alla morte di Jerry Garcia, la loro guida spirituale - pensano a come conservare il loro status leggendario - particolarmente in America - negli anni a venire.
Ice Nine, la società di edizioni musicali che fa capo al gruppo, ha appena firmato un contratto di amministrazione a livello mondiale con Universal Music Publishing, che ha le idee chiare su come tener vivi il patrimonio musicale e la reputazione della band. "I giovani forse conoscono il nome dei Grateful Dead ma è possibile che non abbiano altrettanta familiarità con la loro musica", spiega il presidente della major per il Nord America Evan Lamberg. "E se non ti collochi nelle aree rilevanti in cui la tua musica può essere scoperta, può accadere che vada perduta presso le nuove generazioni". .
Tra queste "aree rilevanti" figureranno sicuramente il cinema, la televisione e la pubblicità: solo in parte, quest'ultima, dal momento che Universal non potrà attingere per gli spot alle numerose canzoni firmate (solitamente con Garcia) dal paroliere Robert Hunter, che ha posto un voto esplicito all'utilizzo in ambito commerciale.
Il catalogo ufficiale dei Grateful Dead, gestito discograficamente da Rhino e Warner Music, conta venti titoli più una messe enorme di dischi multipli dal vivo ricavati dai loro numerosissimi concerti. E proprio gli show dal vivo, chilometrici e basati in gran misura sull'improvvisazione, sono stati i mattoni su cui la band ha costruito la sua leggenda, dal momento che l'unico e tardivo successo da classifica resta "Touch of grey", numero 9 nelle classifiche di Billboard nel 1987.