Royalty (e prezzi) uniformi per i download in Europa? iTunes & Co ci sperano
Napster, iTunes di Apple e gli altri negozi americani di musica digitale, che rimandano da tempo il loro ingresso in Europa proprio a causa delle difficoltà di ottenere liberatorie a condizioni uniformi (e dunque di praticare prezzi identici) nei diversi territori del Continente, guardano con grande interesse ad una nuova iniziativa dell'IFPI: la federazione internazionale dei discografici ha proposto alle società degli autori europee, che raccolgono i diritti per conto dei compositori e delle aziende editoriali, una licenza globale al tasso dell'8 %: in pratica, questa è la percentuale che autori ed editori riceverebbero in tutta Europa sul prezzo di vendita tanto dei Cd e dei Dvd che dei download digitali.
Ancora oggi, ogni territorio applica tariffe diverse alle cosiddette royalty fotomeccaniche applicate alla vendita dei dischi: 8,5 % in Gran Bretagna, 9 % nel resto d'Europa (con varie deduzioni e sconti), mentre sui Dvd, prodotto non ancora maturo e dunque da spingere sul mercato, si applica ancora una aliquota ridotta al 6 %. .
Resta da vedere cosa ne penseranno le società degli autori, la SIAE e le sue consociate estere, che devono ratificare l'accordo. Intanto Napster, in anticipo su iTunes e SonyConnect, è il primo attore di punta del mercato americano a sbarcare in Europa, e più precisamente nel Regno Unito: la data esatta la si conoscerà il 20 maggio, nel corso di una conferenza stampa già annunciata, ma si parla già di un lancio previsto per fine mese.