Malcolm McLaren: 'E’ l'hacker è il simbolo culturale di questa generazione'

Malcolm McLaren, "inventore" dei Sex Pistols e padre della "grande truffa del rock and roll", nonchè manipolatore mediatico di chiara fama, era di passaggio domenica 25 aprile a Milano ed è intervenuto nell'ambito di un'iniziativa del CiAL (Consorzio Imballaggi Alluminio) intitolata "Dal trash al cool". In questa che il CiAL ha presentato come "una conversazione tra Andrea Pezzi e Malcolm McLaren", la verve del secondo ha decisamente preso il sopravvento sui tentativi di arginarla del primo - e, di fatto, è stato più monologo (molto interessante e piacevole) che non conversazione. Lo spunto dell'incontro era anch'esso suggestivo: "Forse non ne siamo ancora tutti pienamente consapevoli, ma nella realtà quotidiana....stiamo riscoprendo valori e atteggiamenti collettivi: stiamo rivalutando la saggezza di alcuni decenni fa, rifiutando gli sprechi... cerchiamo più che in passato occasioni per soddisfare i nostri bisogni culturali", spiegava Gino Schiona (direttore generale del Consozio) nella cartellina di presentazione.

McLaren, accompagnato dalla moglie cinese in un "tour" italiano denso di appuntamenti sociali e di business (moda in arrivo...?), era impeccabile nel suo gessato e per oltre un'ora ha intrattenuto i numerosi presenti alla Triennale con spiegazioni interessanti sull’evoluzione dei modelli culturali. Particolarmente lucida è sembrata la sua interpretazione sullo stato della controcultura di oggi, specialmente in antitesi con le icone degli anni Sessanta e Settanta che accompagnarono l'età d'oro del rock: "Oggi l'eroe della controcultura è l'hacker. Perchè? Semplice: incarna la figura del fuorilegge. Agisce nell'ombra, predilige l'anonimato. Non dimostra contro il sistema mettendosi in mostra, come negli anni Sessanta, ma ne sovverte le regole manipolandole dall'interno. Assomiglia a Robin Hood, a Billy the Kid... L'aspetto interessante è che la generazione 14-24 vi si riconosce appieno e si rivela la più difficile di tutta la storia da "gestire". I pubblicitari non sanno come prenderla: in un'era in cui la società occidentale è praticamente impostata sullo shopping (l'attività che vuole essere il surrogato della soddisfazione dei nostri bisogni sociali e culturali), il fatto che questo target resti nascosto è problematico. Questi ragazzi cercano le proprie radici perchè, come tutte le generazioni precedenti, manifestano un bisogno di originalità. Ma oggi la loro originalità consiste nel non omologarsi alle 'commodity'". E come si riflette questo sulla musica degli anni 2000? "Anche nella musica i giovanissimi si rifanno alle proprie radici. Ma se per Elvis le radici erano incarnate da Muddy Waters e per i Sex Pistols erano rappresentate dal ritorno a un rock essenziale in antitesi con le elaborazioni eccessive degli anni Settanta, per loro le radici affondano nei videogame degli anni Ottanta. Quello fu il periodo in cui l'industria tecnologica e manifatturiera evidenziarono i primi segnali di interattività con i propri clienti. Oggi i giovani prediligono il low-fi e la loro matrice musicale è il suono a 8 bit".
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