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Mercoledì 5 Maggio, ore 22.30
“MAMO TRIO”
LUCIANO ZADRO - Chitarre
MASSIMO MORICONI – Contrabbasso, Basso elettrico
STEFANO BAGNOLI - Batteria
Ingresso € 5
Brani originali e standards riarrangiati per uno straordinario e grintoso trio guidato da Massimo Moriconi, bassista di notevole levatura tecnica e dalle infinite e prestigiose collaborazioni (da Konitz a Towner, da Mina a D'Andrea). Musica esplosiva, piena dell'energia e del virtuosismo di tre grandi musicisti.
Stefano Bagnoli nasce a Milano nel 1963 e inizia a suonare con il padre Gigi (contrabbassista) nel gruppo di Paolo Tomelleri e con altri musicisti come Mario Rusca, Sante Palumbo, Lino Patruno, Ettore Righello, Nando De Luca, Glauco Masetti, Sergio Fanni ed altri. Studia batteria con Carlo Sola e successivamente entra al Conservatorio G. Verdi di Milano nel corso di percussioni di Franco Campioni e nella stesso periodo collabora con l'Orchestra Sinfonica della Rai, con i gruppi da camera del Conservatorio e nel gruppo I Percussionisti di Milano diretto da Franco Campioni. Nel 1984 viene premiato al Festival del Jazz di Foggia come più giovane batterista di jazz tradizionale professionista. Ha collaborato con i più importanti jazzisti italiani tra i quali: Paolo Tomelleri, Carlo Bagnoli, Dado Moroni, Massimo Moriconi, Renato Sellani, Michele Giammarco, Marco Tamburini, Rosario Bonaccorso, Riccardo Fioravanti, Gianni Coscia, Flavio Boltro, Paolino Dalla Porta, Bruno De Filippi, Francesco Bearzatti, Franco Cerri, Riccardo Bianchi; ha poi collaborato con jazzisti di fama internazionale come Johnny Griffin, Slide Hampton Cedar Walton, Benny Golson, Lee Konitz, Clark Terry, Adrienne West, Bob Wilber, Kenny Davern, John Stowell, Jimmy Woode, Jimmy Whiterspoon, Rebecca Paris, Ralph Sutton, Buster Cooper, Gene Conners, Gunter Lenz, Don Friedman, John Harrison III, Dusko Goikovich, Claude Williams, Preston Lowe. Ormai da molti anni fa parte del gruppo di Enzo Jannacci. Numerose sono le incisioni discografiche (circa 60) a cui ha collaborato e vanta tre dischi come leader tra i quali da citare il recentissimo album dal titolo "Balance".
Luciano Zadro è senz’altro uno dei chitarristi più interessanti del panorama jazz italiano. Inizia a studiare chitarra nel 1975 col M° Ivo Meletti, successivamente, dall'80 all'86, frequenta il corso di chitarra moderna presso il Centro Didattico Musicale di Milano conseguendo di diploma di Jazz Master. Negli anni successivi si perfeziona con alcuni musicisti americani di fama mondiale quali Joe Diario, Mike Stern, Pat Metheny, Scott Anderson, Mick Goodrick, John Scofield, Pat Martino, Robben Ford, Frank Gambale, Jim Hall. Attraverso queste ed altre esperienze formative, approfondisce i generi jazz, rock, funk, sudamericano, fusion e blues. Collabora con importanti musicisti jazz italiani ed americani (Eric Marienthal, Alex Acuña, Steve Smith, Gianni Basso, Ellade Bandini), esibendosi nei principali jazz club in Italia, Inghilterra e Spagna. Svolge attività di turnista con artisti italiani. Partecipa a numerosi trasmissioni televisive RAI e Mediaste. Realizza alcuni album di musica leggera e diversi album in collaborazione con Eric Marienthal e Alex Acuña. Partecipa con Massimo Moriconi alla pubblicazione di un metodo didattico per basso. Da cinque anni fa parte del trio di Moriconi, che lo ha coinvolto nella realizzazione del suo ultimo disco “D’improvviso” insieme ad artisti di fama mondiale quali Phil Woods e Mina. Recentemente partecipa al tour di Moriconi con Fabio Concato.
Giovedì 6 Maggio
Da definire
Mercoledì 12 Maggio, ore 22.30
SCENARIO – JAZZ THE BEATLES
SIMONE SANTINI – Sax sopranino
ALBERTO MARSICO – Organo Hammond
ENZO ZIRILLI - Batteria
Ingresso € 8
Quando calano le luci, si forma un buio intenso e il silenzio di addensa. Fasci di luce irrompono, improvvisamente, colpendo i colori e i piani dello scenario. I musicisti, come gli attori, salgono sul palco, e la musica ha inizio. Tutto cambia, si trasforma, il bianco si fa nero e il silenzio diventa suono e movimento.. I musicisti, come gli attori, tracciano i loro percorsi come scalatori nella neve, le scie degli aerei nel cielo. Poi tutto cambia, ancora. Si muovono le quinte come vele sull'acqua... Si intrecciano le funi, si tendono le braccia, la forza degli argani stride nel più perfetto silenzio...
E tutto ricomincia, e i musicisti, come gli attori, ridisegnano le loro eteree teorie.
Scenario nasce nel 2000. Simone Santini, Alberto Marsico e Enzo Zirilli uniscono le sonorità dei loro strumenti (sax sopranino, organo Hammond e batteria) per creare nuovi ed arditi impasti timbrici.
Non si tratta del solito “Organ Trio” tipicamente orientato verso il soul-jazz, anche se nelle esecuzioni del trio si coglie qualche riferimento a questa corrente. Scenario esplora piuttosto le possibilità timbriche create dall’incontro tra uno strumento dal suono minuto e aereo come il sax sopranino, di cui Simone Santini padroneggia tutte le sfumature, e uno strumento dal suono profondo e “totale” come l’organo Hammond, di cui Alberto Marsico è specialista di riconosciuto livello europeo. Enzo Zirilli suona contemporaneamente alla batteria un ampio e variegato set di percussioni creando tessiture ritmiche che arricchiscono ulteriormente la tavolozza sonora di Scenario.
I tre musicisti hanno dedicato il loro primo lavoro, “Jazz The Beatles”, uscito nel dicembre 2002 per l’etichetta tedesca Organic Music, alla musica del quartetto di Liverpool, interpretando brani noti e meno noti in maniera libera e spregiudicata. Nelle undici tracce del CD, Scenario fa viaggiare l’ascoltatore in un mondo fatto di profonde dinamiche e continue sorprese sonore, coinvolgendolo in atmosfere rarefatte ed ipnotiche che si trasformano, d’un tratto, in intensi e vorticosi crescendo. Le atmosfere tracciate dal trio in queste registrazioni non vengono tradite nell’ascolto delle esecuzioni dal vivo; al contrario, il lavoro dei musicisti si trasforma quasi in un movimento fisico, e le improvvisazioni traggono linfa vitale dal coinvolgimento degli spettatori. Il silenzio esalta le pause, i diminuendo, e i sussurri del sopranino aprono la via alla passione e il fuoco dell’Hammond sul tappeto di colori e scomposizioni ritmiche tessuto dalla batteria.
Giovedì 13 Maggio
Da definire
Mercoledì 19 Maggio, ore 22.30
BEBO FERRA – Chitarra
DANIELE DI BONAVENTURA – Bandoneon
PAOLINO DALLA PORTA - Contrabbasso
Ingresso € 5
Bebo Ferra, nato a Cagliari, intraprende lo studio della chitarra all' età di 9 anni indirizzando gran parte della propria ricerca musicale nell'ambito jazzistico. Nel 1979 inizia la sua attività professionale, e nel 1983 partecipa al festival "Transmetro" a Roma con un’orchestra diretta da Bruno Tommaso che includeva molti giovani talenti del jazz italiano (Paolo Fresu, Mario Raja, Francesco Sotgiu). Dal 1984 al 1986 collabora, in Sardegna, con diversi musicisti come Tiziana Ghiglioni, Furio di Castri, Pietro Tonolo, Paolo Damiani, Paolo Fresu, Rita Marcotulli. Nel 1987 si trasferisce a Milano, dove collabora in un’orchestra per la RAI di Milano. Entra a far parte del gruppo di Gianni Coscia e in seguito alla seconda edizione del famoso gruppo "AREA" di Giulio Capiozzo. Nel 1993 pubblica il suo primo disco come leader con la collaborazione di Franco D' Andrea. In questi anni diventa uno dei chitarristi più attivi nell'ambito nazionale: fa parte del gruppo "Internòs" con Paolo Fresu, del quartetto di Pietro Tonolo, del quartetto di Mauro Negri, del quartetto di Michael Rosen, del quartetto "Italian Repertory" di Gianni Cazzola.
Forma poi un trio a suo nome con Paolino Dalla Porta e Alfred Kramer, con cui incide il disco Sundance, un duo con il chitarrista americano John Stowell e quindi un trio con l'oboista e multistrumentista Paul Mc Candless, formazione che è stata presentata al festival Umbria Jazz edizione 1999. Attualmente dirige un quartetto a suo nome con Javier Girotto, Paolino Dalla Porta e Roberto Dani ed è co-leader del duo con Dalla Porta. Per quanto riguarda l'attività non strettamente jazzistica, fa parte dell' ensemble "Abacada" di Andrea Parodi e collabora con il gruppo "Elementi" di Antonella Ruggero, entrambi basati sulla fusione di componenti jazzistiche ed etniche, con il gruppo "Internòs" e l'orchestra da Camera di Bologna allo spettacolo teatrale "Janas", e saltuariamente è ospite dell' ensemble di musica contemporanea Sentieri Selvaggi.
Nella sua carriera ha avuto modo di suonare in diverse rassegne e festival, tra cui: Umbria Jazz, Jazz Italia (Verona), Mantova Jazz, Clusone, Festival di Tulle, Budapest, Miskolk, Bruxelles, Siracusa, Iseo, Trento, Ivrea, Time in Jazz (Berchidda), Monza, La Spezia etc. e di collaborare con diversi artisti, tra i quali: Jaribu Shaid, Tiziana Ghglioni, Enrico Rava, Steve Grossmann; Billy Cobham, J.P. Ceccarelli, Emanuel Bex, Carol Welsman, Eddie Martinez, Gianluigi Trovesi, Antonello Salis.
Giovedì 20 Maggio, ore 22.30
FREE AIR SEXTET
BEPPE CARUSO – Basso tuba
MARIO CAVALLARO – Tromba e Flicorno
LUCA CALABRESE – Tromba e Flicorno
ROBERTO ROSSI – Trombone e Conchiglie
DANILO MOCCIA – Trombone
FERDINANDO FARAO’ – Batteria
Ingresso € 10
Un sestetto nato da un'idea di Beppe Caruso, uno dei migliori trombonisti italiani, che qui si produce al basso tuba.
Sei ottoni con la sola aggiunta di una batteria in grado di abbracciare ritmi di charleston, scivolate latine, ritorni al funky, improvvisazioni blues, marcette "fanta-jazz" che sembrano miscelare Sousa, Charles Ives e Lester Bowie.
Un brio generosissimo, felice e spensierato che diverte, stuzzica, invade con una dolcezza ed una malizia del tutto inusuali.
Mercoledì 26 Maggio, ore 22.30
FRANCO AMBROSETTI – Tromba e Flicorno
MARIO RUSCA – Pianoforte
RICCARDO FIORAVANTI – Contrabbasso
STEFANO BAGNOLI – Batteria
Ingresso € 10
Dopo il successo ottenuto all’ultima edizione dell’EuroJazz Festival di Ivrea (Torino), sale sul palco della Salumeria della Musica questa importante formazione, al suo debutto nella nostra città. Costituito da quattro musicisti di importante virtuosismo, legati da un affiatamento non comune che lascia intendere come i lunghi anni di collaborazione abbiano sedimentato e prodotto un interplay di rara raffinatezza, il gruppo si produce in standard e brani originali, che interpreta dando particolare attenzione agli spunti lirici in essi contenuti.
Franco Ambrosetti è sicuramente uno degli artisti che ha fatto la storia del jazz italiano e internazionale, raccogliendo i più prestigiosi premi europei e collaborando con veri totem della musica del Novecento, da Gato Barbieri a Dexter Gordon. Collaboratore stabile di Mina, sa piegare il virtuosismo della sua tromba alle esigenze del pop più elegante, ma è sicuramente nel repertorio jazz più tradizionale che il suo talento trova l’espressione migliore e soprattutto gli consente di sfruttare al meglio l’esperienza maturata in 37 anni di fantastica carriera sui migliori palchi d’Europa.
Mario Rusca è una delle figure più rappresentative della musica jazz internazionale. Storica presenza dell'ormai rimpianto "Capolinea", la tana del Jazz milanese, Rusca ha collaborato con alcuni musicisti tra i più significativi degli ultimi decenni: Joe Venuti, Franco e Stefano Cerri, Gil Cuppini, Tommaso Medori, e tanti altri. Affianca all'attività didattica una intensa attività concertistica in campo internazionale con diverse formazioni. Il suo tocco misurato ed essenziale è inconfondibilmente la peculiarità del puro musicista jazz.
Giovedì 27 Maggio
Da definire