Heineken e i festival: 'Al passo con la realtà che ci circonda. E il Jammin'...'
E' un vuoto solo apparente quello che l'Heineken Jammin' Festival ha lasciato, nelle orecchie degli appassionati dei grandi raduni rock, da un paio d'anni di questa parte: la filiale italiana del gruppo olandese continua a presidiare il panorama del live entertainment, lavorando su realtà meno plateali rispetto a quella della rassegna nata a Imola e spentasi (per il momento) a Milano e più legate al territorio.
Ne è un esempio l'Home Festival di Treviso, che l'anno scorso (quando ancora era completamente gratuito) ha avuto proprio in Heineken il suo main sponsor (e che anche quest'anno conta il brand tra i partner principali) e il .Mondo Ichnusa, rassegna gratuita sarda giunta quest'anno alla sua settima edizione intitolata alla storica birra locale dal 1986 di proprietà del colosso di Amsterdam.
"Rispetto a due o tre anni fa, oggi è tutto diverso", spiega Alfredo Pratolongo, responsabile comunicazione di Heineken Italia: "Il pubblico è molto più frammentato, e trovare una soluzione unica per tutti è diventato pressoché impossibile". L'attenzione al territorio e alle sue particolarità diventa così fondamentale: "Mondo Ichnusa fa storia a sé", continua, "Sarebbe impossibile paragonarlo al Jammin'. La nostra azienda investe da anni in Sardegna, e questo festival è il nostro modo di restituire in parte l'energia che i sardi ci hanno dato. E' ovvio, certe cose non si possono improvvisare: questa è una manifestazione che abbiamo visto e fatto crescere, che da minuscola è diventata piccola, poi un po' meno piccola, fino a far segnare, lo scorso anno, oltre 40mila presenze. Adesso è qualcosa di straordinario, perché non è un festival musicale 'tradizionale', ma una festa, frequentata tanto da appassionati quanto da famiglie".
Un'inversione di tendenza, quindi, a favore di realtà locali da coltivare? "Non credo, piuttosto la consapevolezza che il mondo nel quale operiamo è cambiato. La forza del Jammin' Festival, anche dopo lo stop degli ultimi due anni, è ancora impressionante, e basterebbe da sola al rilancio: dopotutto è stata una rassegna capace di conquistarsi un posto in prima fila nella storia della musica dal vivo italiana. Il ritorno sarebbe possibile, senza ombra di dubbio: solo, non è nella strategia di Heineken, almeno a breve termine".