TV di Memphis omaggia il Porretta Soul Festival: 'Hanno qualcosa da insegnarci'

"Forse la gente di Porretta dovrebbe venire qui a impartirci una lezione". Così una anchor woman dell'emittente televisiva di Memphis NewsChannel3 chiosa un servizio di quattro minuti dedicato al festival soul italiano ideato e organizzato da Graziano Uliani che domani, 18 luglio, inaugura nella cittadina termale dell'Appennino tosco-emiliano la sua ventisettesima edizione.

Il servizio, che informa i telespettatori di Memphis su ciò che avviene ogni anno "in una minuscola cittadina sulle montagne del Nord Italia e in provincia di Bologna" a migliaia di chilometri di distanza dalla città che diede vita alla Stax e alla Hi Records e che è la culla del Southern Soul, include interviste con alcuni degli artisti che partecipano alla manifestazione. "Non ho mai visto un Paese, o una città, così infatuata di Memphis", spiega il cantante dei Bar-Kays Larry Dodson che a Porretta si è esibito in diverse occasioni. "Intendo in senso letterale: questo è un posto che ribolle del soul di Memphis". "La persona che organizza il festival era un grande fan della musica di Memphis. In particolare della Stax Records e soprattutto di Otis Redding", aggiunge il tastierista Marvell Thomas spiegando che la rassegna "è decollata lentamente, ma dopo circa quattro anni ha cominciato a farsi conoscere in tutto il mondo".

La vocalist Toni Green, invece, racconta l'emozione nel vedere la sua immagine riprodotta sui poster pubblicitari affissi sul retro degli autobus: "Mi sono messa a piangere come una bambina tanto da perdere le sopracciglia. Singhiozzavo ad alta voce". "Sono rimasta esterrefatta", aggiunge. "Guardo il pubblico dal palco e la gente mi riconosce. Avrei voluto lavorare, a Memphis, ma lì di lavoro non ce n'era. Con me avevo solo Dio ed è stato grazie a lui che ho ricevuto la chiamata dall'Italia che mi ha salvato la vita. Vorrei che l'intera città di Memphis facesse un viaggio a Porretta una volta all'anno: ci sarebbe molto da imparare".

"Qui siamo tutti delle stelle: non solo i Bar-Kays ma anche la gente di Beale Street", conferma Dodson ai microfoni della tv americana. "I tipi che da noi suonano nei club a Porretta sono delle mega star".

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