Varg Vikernes (Burzum) giudicato colpevole di incitamento all'odio razziale
A quanto pare è finita con una condanna la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Varg Vikernes (alias Burzum) a partire dal luglio dello scorso anno, quando a seguito di una perquisizione nella sua fattoria, venne accusato di pianificare una strage di matrice neonazista. Gli vennero sequestrate molte armi e materiale propagandistico di estrema destra (tra cui il manifesto di Anders Breivik, l'uomo responsabile della strage del luglio 2011 a Oslo e sull'isola di Utøya). Vikernes e la moglie passarono anche qualche giorno in galera, per poi essere rilasciati in attesa di processo.
Ora, a un anno circa da quegli eventi, la vicenda sembra chiudersi con una sentenza di colpevolezza emessa da un tribunale d'oltralpe, che ha riconosciuto fondate le accuse di incitamento all'odio razziale e apologia dei crimini di guerra.
La pena comminata, però, non è particolarmente gravosa: il giudice ha optato per sei mesi di detenzione (che non verranno però scontati, in quanto sono stati sospesi) e 8.000 euro di sanzione pecuniaria.
In particolare Vikernes è finito nei guai per una decina di scritti pubblicati online tra marzo e giugno del 2013, in cui esortvaa l'odio e la violenza contro musulmani ed ebrei. La linea di difesa dell'imputato è stata quella di sostenere di non avere scritto quei testi e che all'epoca degli interrogatori ci sono stati dei misunderstanding in quanto avvennero tramite un interprete danese, che potrebbe aver male inteso ciò che lui dichiarava.