
Il numero due mondiale della EMI, David Munns, è convinto che la “mobile music” e i “realtones” (le suonerie per cellulari che contengono spezzoni di registrazioni originali) daranno un forte impulso all’industria musicale: e ha invitato case discografiche e società di telecomunicazioni a lavorare a più stretto contatto per accelerare l’offerta di servizi ai consumatori.
Munns, in questo momento uno dei discografici più influenti al mondo, ha fatto conoscere la sua opinione intervenendo a una conferenza sul tema che si è tenuta nei giorni scorsi ad Atlanta, negli Stati Uniti, nell’ambito del CTIA Wireless Conference. Nella stessa occasione ha fornito alcuni particolari sugli accordi che EMI sta siglando in tutto il mondo con i maggiori operatori della telefonia mobile, da Verizon a Vodafone (a cui la casa discografica, prima tra le major in Europa, ha già autorizzato l’uso di master originali per i cosiddetti “ringback tones” sui telefoni portatili, corrispondenti alle musiche che si ascoltano mentre si resta in attesa di una risposta su una linea telefonica fissa). “L’anno scorso, in Asia come in Europa, i ricavi derivanti dalla mobile music ci hanno indotto a riflettere”, ha detto Munns. “Ci aspettiamo introiti relativamente modesti per i primi anni, ma anche una curva di crescita interessante”.
Munns, in questo momento uno dei discografici più influenti al mondo, ha fatto conoscere la sua opinione intervenendo a una conferenza sul tema che si è tenuta nei giorni scorsi ad Atlanta, negli Stati Uniti, nell’ambito del CTIA Wireless Conference. Nella stessa occasione ha fornito alcuni particolari sugli accordi che EMI sta siglando in tutto il mondo con i maggiori operatori della telefonia mobile, da Verizon a Vodafone (a cui la casa discografica, prima tra le major in Europa, ha già autorizzato l’uso di master originali per i cosiddetti “ringback tones” sui telefoni portatili, corrispondenti alle musiche che si ascoltano mentre si resta in attesa di una risposta su una linea telefonica fissa). “L’anno scorso, in Asia come in Europa, i ricavi derivanti dalla mobile music ci hanno indotto a riflettere”, ha detto Munns. “Ci aspettiamo introiti relativamente modesti per i primi anni, ma anche una curva di crescita interessante”.
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