Quincy Jones: ''Xscape' di Michael Jackson fatto per soldi'

Lui, che del successo del Re del Pop fu probabilmente il primo artefice, non crede all'operazione di "attualizzazione" con la quale è stato presentato "Xscape": Quincy Jones, tra i produttori americani più influenti di sempre, ha derubricato il nuovo album postumo di Michael Jackson a pura operazione commerciale. Non condannabile, ha tenuto a specificare, ma pur sempre votata al profitto. "E' una cosa che ha a che fare coi soldi", ha dichiarato a Billboard - riguardo all'album da poco consegnato ai mercati - il discografico e polistrumentista: "Stanno semplicemente cercando di fare un po' di soldi. E lo capisco. Avvocati, fondazione... stanno tutti correndo dietro al denaro".

Pochi i rimpianti da parte di Jones, quindi, nell'essere stato escluso dalle lavorazioni del disco, che ha visto Timbaland coordinare il team di produttori composto da odney Jerkins, Stargate, Jerome "Jroc" Harmon e John McClain: "Se mi dispiace? Un po' sì, ma non sono più affari miei. O, meglio, non sono più affari nostri".

Al di là del giudizio espresso dal produttore, occorre ricordare come tra Jones e la società intitolata al cantante, la Michael Jackson Productions, ci sia in corso un procedimento legale da 10 milioni di dollari - avviato dallo stesso Jones - per l'indebita rescissione del contratto che avrebbe garantito all'arrangiatore nato a Chicago il coinvolgimento nelle produzioni postume del Re del Pop: secondo il produttore non solo i master originali sarebbero stati lavorati in modo scorretto, ma il Michael Jackson Estate e le etichette Sony Music e Epic Records avrebbero stretto accordi collaterali tali da escluderlo dai crediti sugli ultimi lavori intitolati al cantante e da dirottare royalties a lui spettati a proprio favore.

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