I quartier generali a Sydney della società Sharman Networks (proprietaria di KaZaA), le abitazioni private di due suoi dirigenti e le sedi di tre istituti universitari nonché di alcuni Internet service provider locali sono stati perquisiti venerdì scorso (6 febbraio) da investigatori della federazione australiana dei discografici, alla ricerca di prove sulle violazioni dei copyright musicali che sarebbero perpetrate attraverso il popolarissimo programma di file sharing.
Le perquisizioni sono state autorizzate dalla corte federale australiana e anticipano una causa civile nei riguardi di Sharman Networks. L'associazione locale dei discografici, che rappresenta le cinque major e l'etichetta indipendente Festival Mushroom Records, ha spiegato che obiettivo dell'iniziativa è di interrompere la distribuzione illegale di musica consentita dai programmi peer-to-peer di KaZaA, utilizzati anche in Australia da una vastissima rete di “scambisti” di Internet; Sharman Networks ha replicato bollando come una “straordinaria perdita di tempo e denaro” la decisione di portare di nuovo in tribunale una vertenza che è stata “affrontata adeguatamente nelle corti statunitensi ed olandesi negli ultimi diciotto mesi”.
Le perquisizioni sono state autorizzate dalla corte federale australiana e anticipano una causa civile nei riguardi di Sharman Networks. L'associazione locale dei discografici, che rappresenta le cinque major e l'etichetta indipendente Festival Mushroom Records, ha spiegato che obiettivo dell'iniziativa è di interrompere la distribuzione illegale di musica consentita dai programmi peer-to-peer di KaZaA, utilizzati anche in Australia da una vastissima rete di “scambisti” di Internet; Sharman Networks ha replicato bollando come una “straordinaria perdita di tempo e denaro” la decisione di portare di nuovo in tribunale una vertenza che è stata “affrontata adeguatamente nelle corti statunitensi ed olandesi negli ultimi diciotto mesi”.
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