Eurovision Song Contest, la Russia minaccia l'abbandono. E un nuovo concorso
Lasciare definitivamente l'Eurovision Song Contest per varare un concorso equivalente - ma, parole del parlamentare che ha lanciato l'iniziativa, "eterosessuale" - destinato all'area eurasiatica: questa la proposta (rilanciata dall'agenzia Interfax) di Valerii Rishkin, rappresentate del Partito Comunista russo, dopo l'eclatante - e scioccante, almeno per parte dell'opinione pubblica ex sovietica - vittoria della drag queen Conchita Wurst (nella foto) sul palco di Copenaghen.
"Il risultato dell'ultimo Eurovision è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso", ha spiegato Rishkin, che - non perdendo l'occasione per definire il trionfo del concorrente austriaco "un insulto alla popolazione russa" - ha posto l'accento anche sui costi sostenuti di Mosca per inviare la propria delegazione al contest: "Dobbiamo abbandonare la competizione immediatamente, e siamo già in ritardo per smettere di tollerare questa follia, che ogni anni ci costa 40 milioni di dollari".
Queste le premesse, almeno per Rishkin, per "mettersi in proprio": "Abbiamo già ospitato eventi di rilevanza mondiale, come le Olimpiadi, e crediamo sia venuto il momento di organizzare un nostro concorso canoro: sono sicuro che molti altri paesi dell'area eurasiatica e non solo siano pronti a aderire alla nostra iniziativa".