Piazza San Giovanni e il concertone del Primo Maggio stanno ai Modena City Ramblers come il Maracanà sta alla nazionale di calcio brasiliana: nel loro set - a parte la cover di "Bella ciao" - non manca nulla di quanto ci si aspetti dalla storica formazione emiliana nel suo humus naturale, cioè l'irish-folk elettrificato loro storico marchio di fabbrica che si snoda tra tre titoli impossibili da non giocare sul palco del concertone, "I cento passi", "Occupy Wall Street" e "Funerali di Berlinguer". Più rarefatto il set di Francesco Di Bella, che attacca con "Sugar man" per proseguire con "La costanza" e chiudere con una "Canto pe' nun suffrì" dedicata all'Angelo Mai. Il pubblico romano si scalda per i beniamini della scena pop-rock locale, i Velvet: al gruppo di Pierluigi Ferrantini viene concesso un set da soli due brani, "Scrivimi quello che fai" (con l'accompagnamento di Francesco Bosso alla tromba) e il vecchio cavallo di battaglia "Funzioni primarie". Sarà stata un po' la fortuna, un po' rodaggio dell'impianto, un po' il mestiere sui palchi - maturato in anni di esperienza - ma il loro sembra essere il primo set davvero compatto. Si torna all'etno-folk del Tarantaproject, al quale si aggiunge poco dopo l'inizio del set Daniela Ronda, per delle esibizioni più lunghe (e ballate) di questo Primo Maggio.
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01/05/2014