Steve Jobs contro Bill Gates, Apple contro Microsoft. Il duello che da anni oppone i più grandi produttori mondiali di software informatico si rinnova ormai quotidianamente anche sul terreno della musica digitale (ed è, per il momento, una battaglia strisciante: finché il colosso di Seattle non lancerà il proprio servizio di downloading a pagamento).
Microsoft, che persegue una strategia consolidata di penetrazione a tappeto del mercato, ha appena concretizzato un accordo con la più grande catena commerciale statunitense, Walmart, il cui neonato negozio di musica on-line funzionerà con il programma Windows Media Audio (vedi News): e ci si aspetta che diventi un attore importante sul mercato, grazie anche alla politica di prezzi al ribasso che ha deciso di praticare in sintonia con le sue tradizioni nel settore della distribuzione tradizionale (scaricare un brano musicale dal sito costerà 88 centesimi di dollaro invece dei 99 richiesti da Apple, da Napster e da altri concorrenti).
Ma Apple non resta con le mani in mano: Jobs ha risposto alleandosi con AOL, il più grande provider Internet americano, che metterà a disposizione dell'azienda californiana un'utenza potenziale di 16 milioni di persone. Gli abbonati al servizio AOL Music avranno infatti la possibilità di acquistare la musica che ascoltano in rete premendo un bottone che funziona da link automatico al sito iTunes Music Store. Contemporaneamente, ai clienti Apple verrà data la possibilità di acquistare canzoni registrate in esclusiva per programmi musicali di AOL come Sessions@AOL e Broadband Rocks.
L'accordo non precluderà tuttavia al provider la possibilità di vendere musica digitale anche per proprio conto: e di diventare, in definitiva, concorrente a sua volta di Apple.