“La nostra canzone ha la stessa anima e le stesse identiche note delle quattro misure che costituiscono la base della colonna sonora”, hanno spiegato i tre autori. “I periti sono stati coraggiosi, onesti ed esaurienti e non hanno sbagliato, come dice Bacalov, perché non sono quattro misure su mille, ma settecento su mille che lui ha copiato. E le altre sono variazioni sulle medesime”. Il quotidiano Il Messaggero riporta inoltre il giudizio di un matematico che ha voluto confutare la tesi di Ennio Morricone secondo cui i plagi non esistono più perché “le combinazioni sonore delle sette note, nel sistema tonale che è proprio della musica commerciale, sono state esaurite in modo pressoché completo”. Lucia Caporaso, matematica dell'Università di Roma 3, ha commentato: “Da un punto di vista strettamente matematico l'affermazione di Morricone non è vera: siccome non esiste un numero limitato di note che possono formare una composizione, non esiste nemmeno un numero finito di combinazioni possibili. Certo, alla fine, i gusti e la tradizione fanno sì che molte scelte si richiamino e si ripetano”. (Fonti: La Repubblica, Il Messaggero)
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11/12/2003
Sergio Endrigo: 'Il plagio è dimostrabile'
Sergio Endrigo, Riccardo Del Turco e Paolo Margheri, ovvero gli autori del brano “Le mie notti”, hanno risposto al maestro Luis Bacalov e ad Ennio Morricone, i quali, nel corso di una conferenza stampa, avevano dichiarato che la condanna per plagio per la colonna sonora del film “Il postino” era indimostrabile (vedi News).
“La nostra canzone ha la stessa anima e le stesse identiche note delle quattro misure che costituiscono la base della colonna sonora”, hanno spiegato i tre autori. “I periti sono stati coraggiosi, onesti ed esaurienti e non hanno sbagliato, come dice Bacalov, perché non sono quattro misure su mille, ma settecento su mille che lui ha copiato. E le altre sono variazioni sulle medesime”. Il quotidiano Il Messaggero riporta inoltre il giudizio di un matematico che ha voluto confutare la tesi di Ennio Morricone secondo cui i plagi non esistono più perché “le combinazioni sonore delle sette note, nel sistema tonale che è proprio della musica commerciale, sono state esaurite in modo pressoché completo”. Lucia Caporaso, matematica dell'Università di Roma 3, ha commentato: “Da un punto di vista strettamente matematico l'affermazione di Morricone non è vera: siccome non esiste un numero limitato di note che possono formare una composizione, non esiste nemmeno un numero finito di combinazioni possibili. Certo, alla fine, i gusti e la tradizione fanno sì che molte scelte si richiamino e si ripetano”. (Fonti: La Repubblica, Il Messaggero)
“La nostra canzone ha la stessa anima e le stesse identiche note delle quattro misure che costituiscono la base della colonna sonora”, hanno spiegato i tre autori. “I periti sono stati coraggiosi, onesti ed esaurienti e non hanno sbagliato, come dice Bacalov, perché non sono quattro misure su mille, ma settecento su mille che lui ha copiato. E le altre sono variazioni sulle medesime”. Il quotidiano Il Messaggero riporta inoltre il giudizio di un matematico che ha voluto confutare la tesi di Ennio Morricone secondo cui i plagi non esistono più perché “le combinazioni sonore delle sette note, nel sistema tonale che è proprio della musica commerciale, sono state esaurite in modo pressoché completo”. Lucia Caporaso, matematica dell'Università di Roma 3, ha commentato: “Da un punto di vista strettamente matematico l'affermazione di Morricone non è vera: siccome non esiste un numero limitato di note che possono formare una composizione, non esiste nemmeno un numero finito di combinazioni possibili. Certo, alla fine, i gusti e la tradizione fanno sì che molte scelte si richiamino e si ripetano”. (Fonti: La Repubblica, Il Messaggero)