Durante la prima guerra mondiale era piccola, ma già c'era. Durante la seconda, la chiamavano "la cocca delle forze armate" perché le sue canzoni allietavano i soldati britannici spediti a contrastare Hitler. Lei è Vera Lynn, citata dai Pink Floyd nell'album "The wall" ("Does anybody here remember Vera Lynn?/Remember how she said that/We would meet again/Some sunny day?/Vera! Vera!/What has become of you?"), nata nel 1917, l'anno in cui Giuseppe Ungaretti compose "Mattina" e Lenin tornò in patria. In Italia i telefoni erano pochi e ancora non si poteva chiamare a New York perché il collegamento non esisteva; la auto erano scarse, riservate ai gran signori. In quell'anno Vera già c'era. Ora viene considerata "la cantante più vecchia del mondo", e sicuramente lo è tra quelle con contratto discografico, e pubblica un nuovo disco. Ovviamente, data l'età, non ci si deve attendere che la fragile e simpatica signora abbia trascorso nottate in studio, tra whisky e sigarette, lavorando alacremente su nuovi pezzi: no, si tratta semplicemente di una raccolta di canzoni del passato alle quali sono stati aggiunti dei pezzi recentemente scoperti da Virginia, sua figlia. L'album della "forces' sweetheart" è intitolato "Vera Lynn: national treasure - The ultimate collection" e sarà pubblicato il prossimo 2 giugno. Palesemente non si tratta di una data scelta a caso: quattro giorni dopo si celebra il settantesimo anniversario del D-Day, lo sbarco in Normandia, durante il quale alla radio Vera cantava "We'll meet again".
Dame Vera, che nel 2009 divenne la più anziana artista britannica vivente ad arrivare al numero 1 nella locale chart, ha compiuto 97 anni lo scorso lunedì e ha detto: "Penso che sia meraviglioso che alla gente piacciano ancora le mie canzoni, specialmente se ciò incoraggia a commemorare quanto accadde settant'anni fa. Per me è commovente rivivere quei giorni".
Il disco della signora, che dagli anni Sessanta abita a Ditchling nel Sussex e il cui marito Harry è morto nel 1999, comprende quaranta canzoni degli anni di guerra, tre inediti, un alternative take e varie registrazioni che sono state rimasterizzate ad hoc utilizzando dei 78 giri vergini.
(Franco Bacoccoli)