Red Hot Chili Peppers: Flea parla del playback al Super Bowl

Tra lunedì 3 e martedì 4, in Rete, si è parlato molto - ora con tono divertito, ora polemico - del fatto che durante l'esibizione dei Red Hot Chili Peppers nell'half time del Super Bowl (ospiti di Bruno Mars) la band ha usato il playback. Gli strumenti, infatti, non erano palesemente collegati ad alcun sistema di amplificazione (erano visibilissimi gli slot dei jack vuoti, senza cavi o radiotrasmettitori inseriti), mentre Kiedis ha cantato live.
E' così che Flea, il bassista della formazione, ha pensato bene di scrivere un lungo messaggio ai fan per spiegare cosa è avvenuto e per mettere in chiaro come le cose sono andate.
"Cari tutti, quando ci è stato chiesto dalla NFL e da Bruno [Mars] di suonare al Super Bowl il nostro pezzo 'Give it away'", inizia Flea, "ci è stato subito detto chiaramente che la voce sarebbe stata live, ma basso, batteria e chitarra sarebbero stati pre-registrati. E capisco la richiesta della NFL, visto che c'è pochissimo tempo per preparare il palco. [...] ".
Dato che la posizione dei RHCP sul playback è molto netta ("non lo facciamo mai assolutamente"), questa situazione ha portato subito molti dubbi e confusione. Eppure, alla fine, la band ha ceduto: "Eravamo molto confusi, non sapevamo se farlo o meno, ma poi abbiamo deciso per il sì, perché era una cosa pazzesca, una di quelle storie folli che ti capitano una volta nella vita e volevamo solo divertirci e farla".
"Ho incontrato Bruno, che è una persona bellissima, un musicista pieno di talento, e abbiamo preso accordi per fare qualcosa che sembrava divertente. Poi abbiamo inciso il brano per quel giorno, abbiamo suonato come matti secondo lo spirito delle versioni che abbiamo eseguito dal vivo negli ultimi anni", continua Flea.
E sulla faccenda degli strumenti scollegati precisa: "Per l'esibizione vera e propria, Josh, Chad ed io suonavamo mimando sulla traccia registrata, per cui non c'era nessun bisogno di collegare i nostri strumenti e non lo abbiamo fatto. Avremmo potuto collegarli ed evitare di deludere la gente che si è scandalizzate perché il pezzo era in playback? Sicuramente avremmo potuto farlo e ora non saremmo qui a discuterne. Ma abbiamo pensato che fosse meglio non fingere. Ci è sembrata la cosa più onesta da fare, in quelle circostanze. Era come fare un video musicale davanti a milioni di persone, solo che la voce era live e avevamo solo una chance per farlo bene".