Questa maturità Lene la dimostra soprattutto nel modo in cui racconta le sue scelte: “Il successo del primo disco mi ha stupito così tanto che ho avuto bisogno di un bel po’ di tempo per riprendermi e rilassarmi, fare altro. Non ho sentito pressione, non più di tanto. C’era gente che mi diceva che dovevo fare un altro disco in fretta, perché mi avrebbero dimenticata. Ma io sono testarda, mi sono presa il mio tempo, perché avevo bisogno di fare altre cose”, racconta, dimostrando una saggezza non comune per suoi 22 anni.
Quanto ai cambiamenti, Lene dimostra la (giusta) dose di istintività e inconsapevolezza dell’età: “Semplicemente questo disco è diverso, e ne sono orgogliosa. E’ difficile per me dire in cosa è cambiata la mia musica, perché l’ispirazione è sempre la mia, o forse solo sono troppo dentro alla mia musica per dirlo. Però so per certo che se non avessi inciso questo disco avrei continuato a fare musica scrivendo canzoni, perché questo è ciò che mi piace fare. Magari per qualcun altro. Per chi? Magari per i miei artisti preferiti, gente come U2 e Coldplay. Ma credo che se le sappiano scrivere egregiamente da soli, le canzoni…”.