Ricerca europea sullo streaming: 'Dimezzando i prezzi si dà impulso al mercato'
In Germania e nel Regno Unito gli abbonati paganti ai servizi di streaming musicale sono molti meno che negli Stati Uniti. Secondo una ricerca condotta dalla società di servizi professionali Alvarez & Marsal (A&M) e ripresa da Music Week il motivo è semplice e banale: i (circa) 10 dollari al mese pagati dai consumatori americani, considerati i tassi di cambio internazionali e il reddito disponibile della popolazione statunitense, incidono decisamente meno sul bilancio rispetto alle 10 sterline o a i 10 euro richiesti agli utenti inglesi e tedeschi.
Per A&M, dunque, solo una drastica riduzione delle tariffe di abbonamento potrà dare un vero impulso allo streaming a pagamento in Europa.
Se in Inghilterra il prezzo passasse da 10 a 5 sterline al mese, calcola la società, la percentuale degli utenti a pagamento delle piattaforme come Spotify e Deezer salirebbe dal 17 al 40 %: 2,4 milioni di persone in più sarebbero disposte a pagare l'accesso allo streaming musicale, assicurando incrementi potenziali dei ricavi fino a 100 milioni di sterline all'anno. .
Ancora più marcata sarebbe la differenza che un dimezzamento dei prezzi produrrebbe in Germania: il tasso di utenti a pagamento passerebbe dal 9 al 40 %, 4,7 milioni di persone in più pari a ricavi addizionali fino a 265 milioni di euro all'anno. Va ricordato che al momento nel Regno Unito solo il 5 % della popolazione adulta dotata di accesso Internet paga per accedere ai servizi di streaming, mentre in Germania la percentuale si riduce appena al 2 %.
"Questo report", sostiene A&M, "dovrebbe aprire gli occhi a tutte le imprese che operano nel settore musicale e a tutte le altre aziende che operano nel campo dei contenuti. Nonostante l'enorme popolarità dello streaming musicale, finora nessun provider indipendente ha generato profitti". "Anche se ridurre i prezzi può sembrare un passo sensazionale", conclude il report, "con la giusta proposta e ai prezzi giusti - l'ente suggerisce fasce diverse in funzioni di variabili quali il numero dei brani disponibili e la qualità audio - (...) c'è la possibilità di creare il Netflix della musica".
Dello stesso parere è Chris Gorman, fondatore della società (MusicQubed) che fornisce supporto tecnologico a O2Tracks, il servizio offerto dalla "telco" britannica O2: "Abbiamo alimentato come si deve i super fan e gli aficionados disposti a pagare 10 sterline o 10 dollari al mese, lasciando però largamente scoperto ed economicamente poco sfruttato il mercato degli appassionati mainstream di musica. Lo studio di A&M conferma le nostre convinzioni e il nostro modello di business sostenendo che la maggior parte dei consumatori vuole un'opzione musicale mobile semplicissima e a basso costo, in grado di procurare ad etichette e artisti i ricavi che meritano".