Cambia il gruppo Chrysalis: via le televisioni per puntare sulla musica
Chris Wright, gran protagonista del rock indipendente inglese di fine anni 60 con la Chrysalis Records, potrebbe decidere di rientrare in discografia. La vendita dell’azienda televisiva appartenente al suo gruppo multimediale, Chrysalis Group (l’acquirente è una cordata finanziaria guidata da Bridgepoint Capital e da un gruppo di imprenditori del settore), metterà a sua disposizione 50,8 milioni di sterline da utilizzare, ufficialmente, per rafforzarne la posizione nel settore radiofonico e delle edizioni musicali (dove Wright è già una potenza), ma che non esclude a priori altri investimenti in campo musicale.
Con l’allora socio Terry Ellis, Wright fondò l’etichetta Chrysalis nel 1968, lanciando in collaborazione con la Island di Chris Blackwell (un altro dei grandi protagonisti della discografia indipendente dell’epoca) artisti allora sconosciuti come Jethro Tull e Ten Years After. Nel 1989, resosi conto che la gestione di una indie non era più remunerativa, vendette il 50 % della società alla Thorn EMI per 79 milioni di dollari. Due anni dopo liquidò anche la parte restante, incassando altri 30 milioni di dollari dalla major che detiene tuttora il marchio.
Con l’allora socio Terry Ellis, Wright fondò l’etichetta Chrysalis nel 1968, lanciando in collaborazione con la Island di Chris Blackwell (un altro dei grandi protagonisti della discografia indipendente dell’epoca) artisti allora sconosciuti come Jethro Tull e Ten Years After. Nel 1989, resosi conto che la gestione di una indie non era più remunerativa, vendette il 50 % della società alla Thorn EMI per 79 milioni di dollari. Due anni dopo liquidò anche la parte restante, incassando altri 30 milioni di dollari dalla major che detiene tuttora il marchio.
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