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25/07/2003
Giffoni Music Concept: i BungtBangt suonano gli oggetti e presentano il loro primo videoclip
Quella dei BungtBangt capitanati da Maurizio Capone è una proposta estremamente
singolare e accattivante: esplorare nuove possibilità sonore attraverso
l'esclusivo utilizzo di oggetti di scarto. Evitando qualsiasi tipo di strumentazione
tradizionale, questo percorso creativo si ispira all'assunto teorico secondo
cui ogni oggetto ha un suo suono, una sua voce. Qualche esempio: un nastro
di gomma montato su un grosso cartone possiede le peculiarità di un contrabbasso
(lo scatolophon), una grondaia riproduce il didjeridoo (il digeritubo),
chiavi inglesi di diverso formato equivalgono ad uno xilofono (le chiavibes),
padelle di varia grandezza e rottami di bicicletta sostituiscono tamburelli
e percussioni, elastici accordati riproducono le chitarre, i mestoli suonano
come la marimba, le bottiglie come i flauti, le lattine come lo shaker.
I BungtBangt sono arrivati a Giffoni per presentare il loro primo videoclip,
"Uaiò", diretto da Francesco Paterno e girato a Napoli. "Quando Paterno
ci ha comunicato la sua intenzione di usare un cimitero come location, dopo
un primo momento di stordimento, ci siamo emozionati. Ambientare il video
di un brano solare, contro la guerra, che parla dei bambini di tutto il
mondo, in un luogo che per definizione è il simulacro della perdita e del
dolore, ci ha stimolato molto e suscitato parecchie visioni. Abbiamo pensato
alla livella di Totò, ma anche alle mille croci tutte bianche e tutte uguali
dei cimiteri di guerra".