Giffoni Music Concept: i BungtBangt suonano gli oggetti e presentano il loro primo videoclip

Quella dei BungtBangt capitanati da Maurizio Capone è una proposta estremamente singolare e accattivante: esplorare nuove possibilità sonore attraverso l'esclusivo utilizzo di oggetti di scarto. Evitando qualsiasi tipo di strumentazione tradizionale, questo percorso creativo si ispira all'assunto teorico secondo cui ogni oggetto ha un suo suono, una sua voce. Qualche esempio: un nastro di gomma montato su un grosso cartone possiede le peculiarità di un contrabbasso (lo scatolophon), una grondaia riproduce il didjeridoo (il digeritubo), chiavi inglesi di diverso formato equivalgono ad uno xilofono (le chiavibes), padelle di varia grandezza e rottami di bicicletta sostituiscono tamburelli e percussioni, elastici accordati riproducono le chitarre, i mestoli suonano come la marimba, le bottiglie come i flauti, le lattine come lo shaker. I BungtBangt sono arrivati a Giffoni per presentare il loro primo videoclip, "Uaiò", diretto da Francesco Paterno e girato a Napoli. "Quando Paterno ci ha comunicato la sua intenzione di usare un cimitero come location, dopo un primo momento di stordimento, ci siamo emozionati. Ambientare il video di un brano solare, contro la guerra, che parla dei bambini di tutto il mondo, in un luogo che per definizione è il simulacro della perdita e del dolore, ci ha stimolato molto e suscitato parecchie visioni. Abbiamo pensato alla livella di Totò, ma anche alle mille croci tutte bianche e tutte uguali dei cimiteri di guerra".

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