Quest'anno la redazione di Rockol vuole condividere con i lettori la preparazione dei pacchetti da lasciare sotto l'albero (o che vorrebbe trovare sotto l'albero). Chissà che non possa farvi venire qualche buona idea...
I regali che farò:
"Fantasma” (Warner Atlantic). l’album dei Baustelle uscito lo scorso gennaio, perché era tanto tempo che un disco non mi sembrava così intelligente. E perché credo che Francesco Bianconi & C. rappresentino un percorso originale e interessante del rock contemporaneo, figlio dei semi sparsi dal più crudo e disilluso De André e dal più sensuale e sognante Gainsbourg. Farò attenzione però a regalarlo a chi è in grado di capirlo, perché il mio gesto diventi il primo di una catena.
Un biglietto per il concerto che Gino Paoli e Danilo Rea terranno all’Auditorium Parco della Musica a Roma il prossimo 13 febbraio 2014. Il live sarà incentrato sul disco uscito lo scorso 4 novembre e intitolato “Napoli con amore”. Come si intuisce dal titolo, le 14 canzoni presenti appartengono alla lunga storia dei classici napoletani, con omaggi agli immensi Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio e alcuni altri. Conosco la storia di Gino Paoli e le mani di Danilo Rea, e farò questo regalo solo a chi mi porterà con sé..
“L’uomo a metà” (Ala Bianca): l'ultimo disco di inediti di Enzo Jannacci, pubblicato nel 2003 con gli arrangiamenti di Mauro Pagani. La title-track vale il prezzo del disco ed è una struggente ballata di rara intensità, cantata come solo un gigante sa fare. Anche la traccia 4, “Maria”, non è da meno. Il disco è dedicato a Giorgio Gaber, all’epoca venuto a mancare da poco, e contiene un omaggio a Umberto Bindi. Jannacci, Gaber e Bindi, mette i brividi pensarli insieme, e questo disco offre la possibilità di ricordarli con gusto. Chi lo riceverà mi ringrazierà.
Il regalo che vorrei...
Non può farmelo nessuno, ma tant’è. Vorrei che Paolo Conte mi aprisse le porte di casa sua per un paio di giorni, che mi raccontasse di sé e della sua musica e che mi svelasse cose mai dette e racconti mai condivisi. Vorrei che la mia mano fosse lesta a prendere appunti e a cogliere le sfumature del suo parlare. E vorrei che quel racconto diventasse un libro da tradurre in tutte le lingue del mondo (troppo così? Va bene anche solo in francese). So che nessuno è in grado di regalarmi tanto, e tutto questo fa pendant con la mia natura di perenne professionista insoddisfatta. E comunque credo in Rockol e nel rumore che è in grado di fare… visto mai..
(Paola De Simone)