Quest'anno la redazione di Rockol vuole condividere con i lettori la preparazione dei pacchetti da lasciare sotto l'albero (o che vorrebbe trovare sotto l'albero). Chissà che non possa farvi venire qualche buona idea...
I regali che farò:
Come funziona la musica - David Byrne (Libro, Bompiani). E’ finalmente uscito anche in Italiano, ed è il più bel libro di musica in circolazione. L’ho messo in bibliografia ai miei studenti universitari, ma la verità è che va bene per tutti quelli che vogliono leggere qualche ragionamento acuto ma non pesante o accademico sulla musica. Ed è un bell’oggetto, con copertina imbottita ed un sacco di immagini. (Se volete un altro libro: Bob Stanley, “Yeah yeah yeah – history of modern pop” in un periodo in cui si raccontano le piccole storie della musica, un libro che racconta LA storia, e quella che viene quasi sempre ignorata – il pop, contro tutti gli snobismi rock.)
Un box set Simon Reynolds, in retromania, diceva che i box sono le bare della musica, la seppelliscono nel passato. Non è vero: sono oggetti belli e hanno un sacco di buona musica inedita. Come ogni anno, di questo periodo ne escono diversi, e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Io ne ho in mente due: quello dei Clash, “Sound System”, a forma di ghetto blaster e con ogni ben di dio sulla band, con ovviamente la discografia completa. E quello di Dylan, “The complete album collection Vol. I”: lì ci sono 47 (quarantasette!) CD. Prezzo abbordabile, vista la qualità: attorno a 150-200€ in entrambi i casi.
Un abbonamento ad un servizio di streaming. Con buona pace dei musicisti che se ne lamentano: questo è il presente ed il futuro. Io sono ancora legato al possesso, voglio avere CD ed MP3 sull’hard disk del mio computer. Ma pur avendo una discoteca (fisica e digitale) bella corposa, c’è sempre qualcosa che mi manca e che trovo da quelle parti, in un nanosecondo. E ringrazio di poterlo fare. Per un qualsiasi appassionato di musica, entrare da quelle parti è il paradiso dei balocchi. E te la cavi anche con pochi euro.
Il regalo che vorrei...
Il regalo che ho amato di più negli anni scorsi era il singolo inedito di Natale che puntualmente arrivava da Athens, Georgia, per mano del fan club dei R.E.M. Poi la band si è sciolta, niente più fan club e niente più regalo natalizio. Ecco, mi piacerebbe un nuovo singolo di Natale dei R.E.M. (non oso sperare in una reunion - non avverrà). Oppure, se avessi qualcuno in famiglia o tra gli amici con la bacchetta magica o con una macchina del tempo, chiederei di spedirmi indietro a vedere uno dei grandi artisti che ho mancato dal vivo: un qualsiasi concerto di Hendrix, i Grateful Dead in Europa nel ’72, i Clash al tempo “London Calling”.... Per rimanere su cose più realistiche: mi sarei accontentato della notizia del ritorno dal vivo in Italia di una delle mie band preferite: i Pearl Jam, che non vedo da sette anni. Regalo arrivato - perché l'agognata notizia è stata confermata. Così spero anche in un ritorno di Springsteen - che ho già visto più di 20 volte ma non è mai abbastanza...
(Gianni Sibilla)