Si chiuderà tra pochi giorni, il 2 dicembre, la breve avventura di Turntable.fm, servizio di "social streaming" che creava stanze d'ascolto virtuali a disposizione di appassionati che di volta in volta, facendosi rappresentare graficamente dai propri avatar, potevano assumere il ruolo di dj o di semplici ascoltatori.
La chiusura del servizio, hanno spiegato attraverso il loro blog i gestori del sito, permetterà di concentrare risorse sulla nuova piattaforma focalizzata sulla musica dal vivo, Turntable Live. Nato a New York e accolto inizialmente con entusiasmo da parte di utenti, media specializzati e investitori (Union Square Ventures investì 7 milioni e mezzo di dollari nell'impresa), Turntable.fm venne nominato da Billboard migliore start up musicale del 2011; dopo qualche incomprensione iniziale con l'industria discografica (sospettosa del fatto che ogni utente potesse caricare autonomamente in rete le playlist dei brani preferiti), la società chiuse accordi di licenza con tutte e quattro le major. Quasi simultaneamente, a partire dai primi mesi del 2012, il traffico sul sito aveva cominciato però a diminuire, in corrispondenza alla crescita di Spotify e altri servizi di streaming o di Internet radio e all'obbligo di chiudere l'accesso al di fuori degli Stati Uniti finché le licenze non fossero state definite nel resto del mondo. La riduzione di due terzi dell'utenza e i costi legati alle licenze (.cui la società aveva cercato di ovviare appoggiandosi a Soundcloud) hanno reso insostenibile il suo modello di business.
Lanciata in settembre, Turntable Live è invece incentrata sullo streaming e la "monetizzazione" di concerti dal vivo: gli show diffusi attraverso la piattaforma, finora, sono stati undici, tutti allestiti presso gli uffici della società; il live stream di maggiore successo ha avuto per protagonista il duo electro-house australiano Kinfe Party e ha attirato oltre 20 mila spettatori online.