Paul Stanley (all'anagrafe Stanley Harvey Eisen, classe 1952), come ben noto è il chitarista/cantante dei Kiss e nella band da sempre impersona lo "Starchild" - con il tradizionale makeup costituito da una base bianca e una stella nera intorno all'occhio destro.
Un soggetto - come tutti i suoi compari di band presenti e passati - decisamente interessante, che sarà più facile conoscere e scoprire grazie all'uscita della sua autobiografia, annunciata da Stanley stesso durante un'apparizione al "Sixx Sense" (lo show radiofonico di Nikki Sixx dei Motley Crue).
"Certo, la mia [autobiografia] è in lavorazione", ha detto Stanley rispondendo a una domanda generica sui libri scritti dalle rockstar. "Le autobiografie, per me, sono come scrivere una lettera d'amore a te stesso. Insomma, George Orwell disse che sono il genere più spinto di fiction. E in effetti quanto puoi essere obiettivo, mentre scrivi di te stesso? Ho visto gente che conosco scrivere libri e in un modo o nell'altro finivano per essere sempre i protagonisti di tutte le situazioni, i motori di ogni cosa che era accaduta. Ne sono usciti tantissimi di libri così e non mi interessano. Però quello di Duff [McKagan - ex Guns n'Roses] secondo me era grandioso".
Descrivendo il suo libro, poi, Stanley ha detto: "La mia autobiografia sarà brutalmente onesta. Una lezione di storia della musica, ma anche una lezione su come qualcuno si è trasformato in ciò che non era - come avere una mano di carte mediocre e poi vincere la partita a poker. Quindi è bello. Secondo me è pazzesco. E soprattutto è divertente, specialmente adesso che gli altri tre della formazione originale hanno già scritto i loro libri. Suona come dire: 'Ok, voi avete detto la vostra. Bene. Adesso lasciate che io racconti come sono andate le cose".
Non è ancora noto chi pubblicherà il volume.