Tutto iniziò con una bravata di Jared Hasselhoff, bassista dei Bloodhound Gang, tipo dall'ironia grossolana e non sempre universalmente gradita, che all'inizio dello scorso agosto durante una performance a Odessa, in Ucraina, si strofinò i genitali con una bandiera russa pregando il pubblico di "non dire niente a Putin". La boutade ebbe una rapida eco internazionale, tanto rapida da precederli - qualche giorno dopo - a Anapa, sul Mar Nero, dove erano attesi al festival Kubana, uno dei maggiori del paese: prima ancora che il loro aero li scaricasse allo scalo locale, gli organizzatori della manifestazione - si sussurra dietro ordine delle autorità - avevano già cancellato la loro partecipazione, costringendoli ad un rapido ritorno in patria tra lanci di uova e insulti della folla.
E' notizia di oggi che le autorità russe abbiano ufficialmente aperto un procedimento penale nei confronti della band americana, e - più precisamente - a carico, oltre che dello stesso Hasselhoff, di James Moyer Franks, vero nome di Jimmy Pop, cantante e autore del gruppo. "Moyer e Hasselhoff, in compagnia di ignoti, hanno ordito in piano criminale atto a offendere i cittadini russi, costituendo di fatto una vera e propria associazione a delinquere", si legge nel comunicato ufficiale. Al momento, non è chiaro quali siano le tappe del processo ai due: di certo, a Hasselhoff e Franks, per i prossimi cinque anni verrà negato qualsiasi visto di entrate nel Paese.