Discograficamente, Charlotte è figlia di due successi recenti, Andrea Bocelli e i ragazzini Hanson: un intruglio perfetto che mescola la contaminazione fra classica e pop con la voglia di cercare per il mercato protagonisti sempre più giovani, che stupiscano e creino il caso. (...) "A 8 anni facevo il repertorio di Shirley Bassey, ma cantavo di gola e questo mi danneggiava. La mia zietta Caroline, che è soprano, mi ha mandata da una maestra e sono migliorata". Che cosa vuol fare da grande? "La soprano. I cantanti pop hanno un periodo di successo limitato, e non godono dello stesso rispetto dei classici. Ma poi, mescolare la classica e il pop come ha fatto Bocelli è una grande idea, può portare i ragazzi come me ad appassionarsi di lirica. Per me, sogno un futuro di Verdi e Puccini"».
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15/01/1999
Charlotte Church, 12 anni, soprano superstar
"Il Giorno" e "La Stampa" dedicano un articolo a Charlotte Church, soprano dodicenne nativa del Galles che è diventata la più giovane artista ad avere raggiunto il primo posto nella classifica dei dischi di musica classica più venduti nel Regno Unito. La giovanissima cantante, di passaggio a Roma, è stata presentata al Papa e... ai giornalisti italiani. Scrive Marinella Venegoni sul quotidiano torinese: «Sul palco allestito, ha scherzato e vezzeggiato, quasi fosse la padrona di casa. Però poi, mentre si aspettava che il nastro registrato inondasse l'aria di musica, i muscoli del visino truccato di Charlotte Church si contraevano all'improvviso in una miriade di tic. Quando le note più alte di "Panis Angelicus" o "Pie Jesu" o l'"Ave Maria" di Caccini uscivano dalla sua boccuccia, c'era da rimanere stupefatti che tanta forza esplodesse da quel corpicino minuscolo chiuso in un tailleur pantalone rosso; non tutta l'interpretazione era all'altezza, ma le note alte risultavano davvero impressionanti: da soprano adulto, però come imprigionato in una voce bianca. Da tanta meraviglia è nato il fenomeno Church, che partito da un karaoke televisivo s'è trasformato in un disco noiosino, di canti sacri e canzoni tradizionali, intitolato "Voice of An Angel", che ha venduto in un soffio 800 mila copie nei primi cinque Paesi dov'è stato distribuito. Figurarsi adesso, con lo sbarco negli Usa.
Discograficamente, Charlotte è figlia di due successi recenti, Andrea Bocelli e i ragazzini Hanson: un intruglio perfetto che mescola la contaminazione fra classica e pop con la voglia di cercare per il mercato protagonisti sempre più giovani, che stupiscano e creino il caso. (...) "A 8 anni facevo il repertorio di Shirley Bassey, ma cantavo di gola e questo mi danneggiava. La mia zietta Caroline, che è soprano, mi ha mandata da una maestra e sono migliorata". Che cosa vuol fare da grande? "La soprano. I cantanti pop hanno un periodo di successo limitato, e non godono dello stesso rispetto dei classici. Ma poi, mescolare la classica e il pop come ha fatto Bocelli è una grande idea, può portare i ragazzi come me ad appassionarsi di lirica. Per me, sogno un futuro di Verdi e Puccini"».
Discograficamente, Charlotte è figlia di due successi recenti, Andrea Bocelli e i ragazzini Hanson: un intruglio perfetto che mescola la contaminazione fra classica e pop con la voglia di cercare per il mercato protagonisti sempre più giovani, che stupiscano e creino il caso. (...) "A 8 anni facevo il repertorio di Shirley Bassey, ma cantavo di gola e questo mi danneggiava. La mia zietta Caroline, che è soprano, mi ha mandata da una maestra e sono migliorata". Che cosa vuol fare da grande? "La soprano. I cantanti pop hanno un periodo di successo limitato, e non godono dello stesso rispetto dei classici. Ma poi, mescolare la classica e il pop come ha fatto Bocelli è una grande idea, può portare i ragazzi come me ad appassionarsi di lirica. Per me, sogno un futuro di Verdi e Puccini"».