
L’uscita negli USA di “Escapology” (oltre cinque milioni e mezzo di copie vendute in Europa, finora) è comunque un evento discografico, se non mediatico, considerando il fatto che oltre Atlantico il precedente “Swing when you’re winning” non ha ancora visto la luce e che ’ultima apparizione nei negozi di dischi dell’ex Take That risale al 1999, quando la Capitol pubblicò “The ego has landed”, summa dei primi due album solisti del Nostro, “Life thru a lens” e “I’ve been expecting you”.
Ce la farà, mister Williams, a conquistare il diffidente pubblico americano? “E’ tutta questione di pazienza”, assicura il boss della Virgin USA Matt Serletic.
“Robbie è un artista di classe mondiale; non lo si può catturare in un frammento sonoro”. Intanto, la casa discografica ha studiato una accurata strategia di marketing che ha come “target” primario il pubblico femminile tra i 18 e i 34 anni e come piattaforma di lancio emittenti radio di taglio “adulto” (per Robbie il teen pop è roba del passato, si son detti gli americani): otto di queste, in città come Boston, San Francisco, Denver e San Diego, verranno prossimamente visitate di persona dalla superstar britannica per sostenere la promozione del singolo “Feel it”, da qualche settimana distribuito alle radio e già in rotazione su TV musicali come MTV2 e VH1. .
Ad aprile Williams sarà invece ospite di popolari programmi televisivi come Good Morning America e lo show di Carson Daly: poi, si comincerà a fare i conti.