Il tycoon americano Marvin Davis non sembra più destinato a diventare il nuovo padrone della Universal Music (vedi News): secondo quanto rivela il Financial Times, i vertici di Vivendi Universal sarebbero intenzionati a restare nel business musicale per almeno altri due anni e avrebbero rassicurato in tal senso (via videconferenza) il management della società che gestisce l'attività discografica e le edizioni musicali: almeno nel breve-medio termine, la situazione per Universal Music dovrebbe rimanere immutata.
Secondo una fonte informata dei fatti e citata dal quotidiano finanziario, “il messaggio chiaro che arriva da Parigi è che sarebbe sciocco disfarsi della società nel momento in cui contribuisce al fatturato annuo del gruppo in misura superiore al miliardo di dollari e continua a generare denaro contante”. .
I piani dichiarati di Vivendi potrebbero indurre Davis a ritirare la sua offerta da 20 miliardi di dollari (finanziata da una cordata che include Bain Capital, Texas Pacific Group e Carlyle Group) per l'intero pacchetto “entertainment” del gruppo che include, oltre alla musica, gli studios cinematografici, i parchi di divertimento Universal e la divisione che si occupa di videogiochi.