Francia, giudicata incostituzionale la sospensione Internet ai 'pirati'
La Francia dice no alla sospensione degli accessi al Web per chi viola le norme poste a tutela del copyright: il Consiglio Costituzionale transalpino ha infatti ritenuto anticostituzionali le disposizioni contenute nella cosiddetta legge Hadopi per la parte che prevede come massima pena per i file sharer recidivi l'interruzione temporanea dell'account Internet.
Di conseguenza, i trasgressori potranno essere condannati solo a una pena pecuniaria, a partire da 60 euro e proporzionalmente al numero di violazioni commesse. Secondo un comunicato diramato da un portavoce del Consiglio, la decisione riflette un cambiamento nella filosofia e nell'approccio adottato dal governo francese, che anziché i singoli utenti intende punire la "pirateria commerciale" e i siti che traggono profitto dallo scambio illegale di file. .
Da quando è entrata in vigore nell'ottobre del 2010, la legge Hadopi - basata sul sistema di "risposta graduale" che fa seguire l'applicazione delle sanzioni a due avvertimenti - ha prodotto 1,8 milioni di notifiche e 160 mila "secondi avvisi". I provvedimenti di sospensione della connessione Internet presi in considerazione sono stati circa 560, ma uno solo è stato portato a termine il mese scorso mentre le vertenze legali hanno prodotto incassi risibili. Di qui le discussioni in merito all'efficienza e ai costi dell'organismo di controllo (che impiega circa 60 persone a un costo di 12 milioni di euro all'anno) che hanno portato l'amministrazione Hollande, in particolare su proposta del ministro della Cultura Aurélie Filippetti, a rivedere le norme formulate dal governo Sarkozy.