La candidabilità di Bob Dylan a ricevere la Legione d'Onore - il più alto riconoscimento conferito dalla Repubblica Francese - è stata approvata nonostante l'opposizione, esplicitata all'inizio del mese scorso, di uno dei membri più in vista della Grande Chancellerie (instituzione che raggruppa i diciassette membri che assegnano il riconoscimento), il generale Jean-Louis Georgelin, che si disse "indignato" dalla proposta - avanzata dalla ministra della Cultura Aurelie Filippetti - a causa dei trascorsi dell'artista, in particolare in merito all'utilizzo di droghe e alle posizioni fortemente critiche nei confronti del governi occidentali: a confermare come la voce di Duluth abbia tutte le carte in regola per aspirare a ricevere il premio è stato lo stesso Gran Cancelliere Georgelin.
In una lettera indirizzata ieri alla testata Le Monde, il generale ha definito Dylan come "un eccezionale cantante, grande poeta e un artista fuori dal comune", pur ammettendo che la sua candidatura abbia suscitato qualche controversia in seno al consiglio. A perorare la causa del cantautore intervenne in prima battuta il settimanale satirico Canard Enchaine, che osservò come curiosamente al cantante fosse stato rimproverato di essere stato contrario all'intervento militare statunitense in Vietnam, paese che in passato fece parte dell'impero coloniale d'oltralpe.