EMI volta pagina: dopo 30 anni lascia un uomo-simbolo, Rupert Perry
A marcare ancora di più la svolta impressa dal nuovo team dirigenziale, la EMI apre il nuovo anno annunciando il divorzio da uno dei suoi uomini simbolo: Rupert Perry, da oltre trent’anni un fedelissimo della casa discografica britannica nonché una delle personalità più eminenti del mondo musicale anglosassone.
Non si conoscono i motivi dell’uscita di scena del manager, su cui la EMI non ha fornito almeno per il momento ulteriori dettagli. “Durante i suoi 32 anni con la società”, si è limitato a dire il presidente/amministratore delegato Alain Levy per tramite di un comunicato stampa, “Perry è stato il custode di molti aspetti importanti del business aziendale in paesi come il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’Australia e ha contribuito a sviluppare le carriere di molti nostri artisti”. .
Perry entrò a far parte dell’organico EMI nel lontano 1971 come assistente personale del responsabile dell’attività discografica a livello mondiale. Dal ’72 al 1985 fece carriera presso la Capitol Records e la EMI America a Los Angeles, tornando a Londra nell’86 come managing director di EMI UK & Eire dopo avere svolto per un anno le stesse mansioni presso la filiale australiana del gruppo. Dal ’99 ricopriva il ruolo di vicepresidente senior a livello mondiale della EMI Recorded Music. Nel suo curriculum figurano anche importanti incarichi istituzionali: presidente dell’associazione dei discografici britannici, la British Phonographic Industry, dal 1993 al 1995, e presidente del consiglio regionale europeo dell’organizzazione mondiale di settore, l’IFPI, dal 2000 al 2002.