Cadenza mensile, prima uscita nell’anno nuovo, Word – questo il nome del nuovo periodico – è l’ultimo parto del tuttora fertile panorama del giornalismo musicale britannico.
A dirigere la testata è David Hepworth, uno dei fondatori di Q e di Mojo, che dice di voler indirizzare la nuova pubblicazione ad un pubblico prevalentemente over 30 e interessato alla musica così come al cinema e ai libri (un territorio su cui, più o meno, si muovono già altre pubblicazioni esistenti come Uncut). “In termini musicali, il vanto e l’orgoglio di Word è che questo sarà il posto dove Richard Thompson incontra Tweet”, ha scritto Hepworth sulle colonne del settimanale Music Week presentando il suo progetto editoriale. “Crediamo che ci sia una fetta di lettori consapevoli, in giro, che non sono soddisfatti di quel che gli offre attualmente il mercato delle pubblicazioni musicali e delle riviste maschili. Word – sostiene l’editore inglese – sarà un mensile per chi vuole avere qualcosa da leggere al di là di un bel titolo”. E a proposito dell’impostazione musicale del giornale, aggiunge: “Mettere il pop in un angolo, il rock in un altro e l’urban in un altro ancora può essere utile in termini di marketing ma rischia di uccidere la musica assai più di quanto faccia la registrazione privata. Chiunque abbia una conoscenza anche solo sommaria della storia della musica popolare sa che le cose più interessanti accadono negli spazi vuoti tra i generi consolidati”.