SIAE, ricorso al Garante contro la nomina a consigliere dell'avv. Scordino

Non c'è pace per la SIAE, dopo le elezioni con cui i 34 membri del Consiglio di Sorveglianza hanno espresso il nuovo Consiglio di Gestione (nuova denominazione del Consiglio di Amministrazione dell'ente) nominando Gino Paoli alla presidenza della società: come ricordava ieri Il Fatto Quotidiano, 100 autori, insieme alla Sezione Produttori Anica (cinema) e alle associazioni dell'audiovisivo Aidac, Art, Asifa, Doc.it e S.A.C.T. hanno infatti presentato all'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato e agli altri organi di vigilanza istituzionali una segnalazione con la quale contestano l'elezione a membro del Consiglio dell'avv. Domenico Luca Scordino, già subcommissario straordinario della SIAE nella precedente gestione subcommissariale di Gian Luigi Rondi. La sua nomina, secondo i ricorrenti, determinerebbe un conflitto di interessi in base alla norma che vieta a chi ha ricoperto cariche governative di "ricoprire cariche o uffici o svolgere altre funzioni comunque denominate in enti di diritto pubblico, anche economici". Scordino, secondo questa tesi, sarebbe risultato ineleggibile dal Consiglio di Sorveglianza considerando anche - scrive Guido Scorza sul Fatto - che ha "addirittura riscritto di proprio pugno il nuovo Statuto di un Ente Pubblico" ritrovandosi poi a gestirlo, "eletto attraverso un procedimento che lui stesso ha contribuito a congegnare".
In attesa di un'eventuale rimozione di Scordino dall'incarico (o di sue dimissioni), ricorda l'articolo del quotidiano diretto da Antonio Padellaro, i nuovi organi direttivi della SIAE devono ancora entrare in funzione, dal momento che il Presidente della Repubblica deve ancora firmare il decreto di nomina di Gino Paoli alla presidenza della società.