Gran Bretagna, la EMI nomina un responsabile per i rapporti col governo
La major inglese è la prima casa discografica nel mondo a prevedere al suo interno una posizione aziendale dedicata specificamente alle attività di lobby politica e alle relazioni con gli organi di governo del paese: ad occuparsene sarà un'esperta del ramo, Sara John, che ha già prestato servizio come consulente per l'industria musicale al Dipartimento di Cultura, Media e Sport presso l'esecutivo di Tony Blair e che ora lavorerà alle dipendenze di John Rose, vicepresidente esecutivo del gruppo EMI.
“Siamo una delle aziende creative di maggior successo in Europa e la nostra influenza sulle politiche governative che modelleranno il nostro futuro dovrebbe essere molto maggiore di quanto non sia oggi”, ha spiegato lo stesso Rose motivando la decisione di affidare alla John l'incarico di far sentire la voce della EMI nei palazzi del potere, in un momento in cui l'industria intera vive un gravissimo stato di crisi e si cerca nelle istituzioni un appoggio per la sopravvivenza del settore. Nelle sue nuove mansioni di direttore per gli affari governativi, la manager inglese dovrà sviluppare relazioni anche con gli organi direttivi dell'Unione Europea agendo, in patria e in sede internazionale, a nome e per conto della major ma anche in stretto coordinamento con le associazioni di categoria che rappresentano gli interessi collettivi della discografia. Non dovessero bastare le loro iniziative, però (e dovessero verificarsi divergenze di vedute) la EMI cercherà di agire in prima persona, sfruttando l'immagine di "compagnia di bandiera" dell'economia britannica che neppure i travagli degli ultimi tempi sono ancora riusciti a scalfire.
“Siamo una delle aziende creative di maggior successo in Europa e la nostra influenza sulle politiche governative che modelleranno il nostro futuro dovrebbe essere molto maggiore di quanto non sia oggi”, ha spiegato lo stesso Rose motivando la decisione di affidare alla John l'incarico di far sentire la voce della EMI nei palazzi del potere, in un momento in cui l'industria intera vive un gravissimo stato di crisi e si cerca nelle istituzioni un appoggio per la sopravvivenza del settore. Nelle sue nuove mansioni di direttore per gli affari governativi, la manager inglese dovrà sviluppare relazioni anche con gli organi direttivi dell'Unione Europea agendo, in patria e in sede internazionale, a nome e per conto della major ma anche in stretto coordinamento con le associazioni di categoria che rappresentano gli interessi collettivi della discografia. Non dovessero bastare le loro iniziative, però (e dovessero verificarsi divergenze di vedute) la EMI cercherà di agire in prima persona, sfruttando l'immagine di "compagnia di bandiera" dell'economia britannica che neppure i travagli degli ultimi tempi sono ancora riusciti a scalfire.
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