
Tutti riuniti al capezzale di Napster: curatori fallimentari, creditori garantiti (Bertelsmann) e non, case discografiche, editori musicali e altri soggetti economici interessati si sono seduti intorno ad un tavolo per discutere della cessione di alcuni beni di proprietà della ormai defunta Web company nonché dell'erogazione di un prestito destinato a tenerla artificialmente in vita fino a quando sarà dato il via libera al suo passaggio di proprietà. Un misterioso acquirente (vedi news) è già emerso dalle procedure di vendita all'incanto, e avrebbe concordato un piano di sostegno finanziario per Napster (550 mila dollari complessivi) da erogare per mezzo di un ente appositamente costituito, Napco Lending. Nel frattempo, trattative sono in corso con altri potenziali acquirenti per la vendita di beni patrimoniali che garantirebbe una provvidenziale iniezione di liquidità all'azienda; Napster, tra l'altro, si trova nella necessità di pagare stipendi e “bonus” all'unico dipendente rimasto e spera a questo proposito di poter attingere al denaro contante versato a suo tempo da Bertelsmann.
Le operazioni proseguono sotto la guida dei curatori fallimentari nominati dal tribunale e dell'avvocato William E. Chipman Jr., che rappresenta i creditori della società (Bertelsmann esclusa): questi ultimi si erano opposti alla liquidazione di Napster nella speranza di realizzare di più dalla sua vendita all'asta.
Le operazioni proseguono sotto la guida dei curatori fallimentari nominati dal tribunale e dell'avvocato William E. Chipman Jr., che rappresenta i creditori della società (Bertelsmann esclusa): questi ultimi si erano opposti alla liquidazione di Napster nella speranza di realizzare di più dalla sua vendita all'asta.
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