Universal resta con Vivendi: costa troppo per trovare un acquirente
Tanto rumore per nulla, dunque. A dispetto della ridda di voci che si era scatenata nelle ultime settimane (vedi news), la casa discografica di Eminem e degli U2, di Zucchero e di Jovanotti non cambia padrone: almeno per il momento.
Come ha chiarito mercoledì scorso (25 settembre) ai suoi consiglieri di amministrazione, l'amministratore delegato Jean-René Fourtou guarda altrove per recuperare il (molto) denaro di cui ha bisogno: a Telepiù, per esempio, destinata a Rupert Murdoch, ma anche alle altre filiali internazionali di Canal Plus nonché ai giornali e alle case editrici (compresa la Larousse, che pubblica il celebre, omonimo dizionario).Cinema e musica, insieme alla telefonia, restano dunque al cuore del piano di sviluppo della multinazionale franco-americana: anche perché, ha ammesso Fourtou, è difficile trovare oggi sul mercato qualcuno disposto a pagare per Universal, numero uno indiscusso del mercato discografico mondiale(con quote di mercato che nei principali territori toccano o superano il 30 %) la cifra richiesta da Vivendi (un problema analogo, in qualche modo, riguarda la concorrente EMI): Tutto come prima, dunque, semmai con qualche correzione interna di rotta: Fourtou ha chiesto all'ex proprietario della casa discografica, il canadese Edgar Bronfman Jr., di dargli una mano e di riprendere un ruolo più operativo nella gestione del business musicale del gruppo.
Come ha chiarito mercoledì scorso (25 settembre) ai suoi consiglieri di amministrazione, l'amministratore delegato Jean-René Fourtou guarda altrove per recuperare il (molto) denaro di cui ha bisogno: a Telepiù, per esempio, destinata a Rupert Murdoch, ma anche alle altre filiali internazionali di Canal Plus nonché ai giornali e alle case editrici (compresa la Larousse, che pubblica il celebre, omonimo dizionario).Cinema e musica, insieme alla telefonia, restano dunque al cuore del piano di sviluppo della multinazionale franco-americana: anche perché, ha ammesso Fourtou, è difficile trovare oggi sul mercato qualcuno disposto a pagare per Universal, numero uno indiscusso del mercato discografico mondiale(con quote di mercato che nei principali territori toccano o superano il 30 %) la cifra richiesta da Vivendi (un problema analogo, in qualche modo, riguarda la concorrente EMI): Tutto come prima, dunque, semmai con qualche correzione interna di rotta: Fourtou ha chiesto all'ex proprietario della casa discografica, il canadese Edgar Bronfman Jr., di dargli una mano e di riprendere un ruolo più operativo nella gestione del business musicale del gruppo.
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