Londra, Rihanna colpita da una bottiglia

Fine settimana burrascoso per Rihanna a Londra. Arrivata nella capitale britannica per la presentazione della sua prima collezione di moda, all'interno delle sfilate di River Island nel quadro dells Settimana della Moda, la cantante prima si è fatta attendere per un'ora e poi si è dileguata in un attimo. "Ha fatto aspettare tutti per un'ora", ha confidato un ospite a un quotidiano, "perché la sfilata doveva partire solo al suo arrivo. Poi, quand'è arrivata, si è fatta vedere solo per un attimo. All'afterparty, poi, si pensava che sarebbe rimasta almeno qualche minuto. Invece evidentemente non ne aveva voglia". All'uscita dall'edificio, l'Old Sorting Office, si è verificato uno strano incidente. Un passante, probabilmente non del tutto sano di mente, ha visto in strada la cantante e le ha tirato una bottiglia di Lucozade. Rihanna ha riportato una piccola ferita ad un ginocchio. L'aggressore è fuggito, pare gridando insulti a Chris Brown, inseguito dalla security dell'artista. Ma uno dei bodyguard è caduto e, mentre l'aggressore si dileguava, i suoi colleghi hanno preferito fermarsi a soccorrerlo. Più tardi RiRi è stata vista, in compagnia dell'ora inseparabile amica Cara Delevingne, in zona Soho a guardare un paio di sex shop. In quanto alla collezione, la passerella è stata accolta con lodi ma anche con critiche. Il commentatore del "Daily Beast", Tom Sykes, ha parlato di "una parata degli orrori"; "Elle" ha invece commentato "non ha deluso".












E' intanto ora disponibile "Stay", il nuovo video di Rihanna. Muzu, che definisce sua esclusiva la diffusione del clip, informa che "Stay" è il secondo singolo ad essere tratto dall'album "Unapologetic" della cantante delle Barbados; a girare il video, che vede RiRi immersa nella vasca da bagno, è stata chiamata Sophie Muller.

 

Vuoi leggere di più su Rihanna?

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996