Scopo del gioco di simulazione è quello di costruire dal nulla una rock band di successo e di portarla in testa alle classifiche di vendita sfruttando un capitale iniziale di 100 mila dollari: si tratta dunque di fare il casting iniziale tra i musicisti disponibili sulla piazza, di registrare un demo, di procacciarsi un contratto discografico alle migliori condizioni possibili, di incidere un disco e di promuoverlo nei modi leciti e meno leciti (comprese regalìe a programmatori radiofonici e giornalisti influenti e acquisti pilotati nei negozi per condizionare le charts); ma anche di tenere a freno le bizzarrie delle rock star e di soddisfarne i capricci in modo da contenerne le pulsioni autodistruttive.
Nel mezzo, ci si può imbattere nell’intero campionario di trabocchetti, imprevisti e accidenti casuali che ostacolano l’ascesa al successo nel mondo volatile del rock: litigi con e tra i membri della band, conflitti e discussioni con la casa discografica e con gli organizzatori di concerti, stroncature sulla stampa e concerti disertati dal pubblico. Tutto piuttosto realistico, stando a chi lo ha provato, quantomeno se lo scenario di riferimento è il “mondo drogato a base di truffe, bugie e rock and roll” dipinto dagli autori del CD game. Con un’avvertenza: il gioco è adatto solo ad un pubblico dai 17 anni in su. Colpa del linguaggio dei protagonisti, le rock star. Che, si sa, raramente si esprimono come educande. .