Cesare Cremonini, 'In amore sono un buon perdente'

Cremonini, in realtà, non dà proprio l'idea di essere un perdente in nessun campo: a parte i successi musicali con la sua (ex?) band, a parte le avventure in campo cinematografico e pubblicitario, a parte insomma l'enorme notorietà che si è guadagnato in soli due-tre anni di attività, Cesare sembra sapere perfettamente quello che sta facendo, è perfettamente in grado di spiegarlo in maniera articolata, e già si capisce che ha anche acquisito quella capacità “diplomatica” che gli permette di sgusciare via dalle domande più pericolose dei giornalisti (i quali, ovviamente e anche un po' scioccamente, paiono più interessati a parlare di questioni burocratico-professional-legali che di argomenti musicali).
Cesare risponde tranquillo e veloce, e fornisce risposte che non svelano e non rivelano: “Potrei anche pensare a una carriera da solista ma non voglio, perché non riesco a stare su un palco da solo, voglio avere qualcuno intorno, anche se la gestione delle dinamiche di un gruppo non è facile”; “Il nome 'Lunapop' esiste ancora perché la band c'è ancora; per il futuro, tutto dipenderà se la situazione si stabilizzerà, se gli altri tre componenti del gruppo” (Ballo, amico e sodale silenzioso, è seduto al suo fianco) “decideranno di rientrare oppure no: comunque nel mio futuro c'è una band che si chiama Lunapop, qualunque sia la formazione con la quale sarà attiva. potrebbero entrare nei Lunapop altri musicisti diversi da quelli attuali”; e comunque, conclude con una botta di buon senso popolare, “ci sono nel mondo problemi ben più gravi di quello che riguarda il nome dei Lunapop” (come dargli torto?).
La canzone che le radio stanno programmando intensamente (“come al solito, rispetto alla data di uscita di questo singolo aveva ragione il nostro produttore, Walter Mameli: se il pezzo è forte non importa quando esce...”), a dispetto appunto di certe rigide convinzioni discografiche secondo le quali luglio è considerato un mese proibitivo per il lancio di nuove proposte musicali, è un pezzo grintoso e aggressivo, che nella seconda parte ricorda abbastanza da vicino “La pesca” di Tricarico (la struttura della frase e la ritmica sono analoghe: “Bisogna stare attenti alle parole” / “Gli uomini e le donne sono uguali”); ma, ammonisce Cesare, “questo non significa che l'album assomiglierà a questa canzone; la nostra idea è che ogni album debba essere un greatest hits, e quindi che sia composto da canzoni anche molto diverse fra loro, come è stato per 'Squerez', il nostro disco di debutto”.
A proposito dell'album, l'unica cosa che si possa dare per certa al momento è il titolo, “Bagùs” (“è una parola indonesiana che indica ciò che è bello, buono, divertente, piacevole, simpatico, allegro”); Cesare Cremonini dice di avere scritto almeno cinquanta canzoni, di averne provinate 25 e che conta di includerne almeno 12 nel disco, perché “con quello che costano i Cd mica si può dare di meno, alla gente”.
Una di queste sarà senz'altro "Mary seduta in un pub", la canzone conla quale i Lunapop si candidarono a Sanremo senza successo. Realizzato con due musicisti romagnoli (Matteo Amonti e Andrea Morelli) che hanno suonato gli strumenti non di competenza di Cesare (“tastiere, Hammond, alcune chitarre, fisarmoniche, armonica a bocca, Wurlitzer”) e di Ballo (“che è un virtuoso degli strumenti che gli interessano: oltre al basso, anche il contrabbasso e il banjo”), il disco “presumibilmente uscirà quando questo primo singolo avrà esaurito la propria forza propulsiva” (potrebbe essere fine settembre, ma anche metà ottobre) e non è detto che esca a nome Lunapop. .
Al lettore non è detto che interessi: certo è che, fra la sistemazione dei rapporti con i tre componenti della formazione precedente della band (Gabriele Gallassi, Alessandro De Simone, Michele Giuliani) e il cambio di etichetta discografica e di distribuzione, Walter Mameli e Cesare Cremonini avranno parecchie questioni extramusicali da sbrigare; e vien da pensare che l'uscita di un album a nome Cesare Cremonini feat. Ballo possa servire anche a guadagnare tempo e permettere agli avvocati di fare per bene il loro lavoro. A meno che Cesare non riesca a convincere la WEA a lasciargli fare ciò che più gli piacerebbe, a sentir lui: “Uscire ogni tre mesi con un nuovo singolo, come facevano i Beatles”.