Liam Gallagher attacca Mumford & Sons: 'Pidocchiosi e senza stile'

Portabandiera di enorme successo internazionale della nuova onda acustica e neo-folk e apprezzati dall'establishment musicale al punto da avere avuto l'onore di salire sul palco dei Grammy con Bob Dylan, gli inglesi Mumford & Sons non godono tuttavia dell'apprezzamento di tutti i colleghi. E dopo l'iconoclasta Mark E. Smith dei Fall, che tempo fa aveva raccontato di aver tirato loro una bottiglia avendoli scambiati per "un mucchio di folk singer irlandesi rincoglioniti", tocca ora all'altrettanto linguacciuto Liam Gallagher esprimere il suo disprezzo per la band. In un'intervista concessa al mensile Q, l'ex Oasis e attuale frontman dei Beady Eye ha fatto chiaramente capire di non essere un fan del quartetto londinese: "Sembra che abbiano tutti i pidocchi, il tipo di gente che mangia zuppa di lenticchie con le maniche della camicia arrotolate e che vive nella brughiera. Forse è lì che registrano i loro dischi". "Ricordano tutti Don McLean", rincara la dose il cantante di Manchester. "Troppe chitarre acustiche e niente stile. Il tipo di persone che fanno la spesa nei negozi di Oxfam (l'organizzazione non governativa che combatte la povertà e vende abiti e altri oggetti riciclati). Se fossi un ragazzino di sedici anni, non appenderei in camera il loro poster né quello delle altre band che ci sono in giro oggi".

Gallagher e i Beady Eye, come noto, sono al lavoro su un nuovo album prodotto da Dave Sitek dei TV On The Radio. Il precedente, "Different gear, still speeding", pubblicato nel febbraio del 2011, ha raggiunto il terzo posto nelle classifiche britanniche e ha fruttato un singolo di successo, "The roller". Poca cosa, in fondo, in confronto ai due album di Mumford & Sons, "Sigh no more" e "Babel" e in particolare al primo dei due, capace di vendere oltre un milione di copie sia in Inghilterra che negli Stati Uniti.

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