Calano le vendite di RealNetworks: colpa delle aziende, non del pubblico
E' in ripresa la domanda dei consumatori di Internet, ma non quella delle aziende e degli utenti “professionali” del Web e del multimedia. Queste le linee generali di tendenza del mercato on-line, che non risparmiano neppure la società di Rob Glaser, leader mondiale nello sviluppo di software per la riproduzione in rete di contenuti audio e video, musica e film. Lo ha confermato agli investitori lo stesso timoniere della casa di Seattle, che ha ha annunciato di aspettarsi un fatturato in calo - tra i 42,5 e i 45 milioni di dollari, 42,85 e 45,37 milioni di € - nel secondo trimestre di quest'anno (e le sue parole hanno già provocato una ulteriore caduta del titolo RealNetworks in Borsa).
Glaser ha spiegato all'agenzia Reuters che a metterlo in difficoltà è l'atteggiamento prudente e “conservatore” delle aziende di telecomunicazione e di coloro che comprano la sua tecnologia per distribuire musica e immagini al pubblico in “streaming”, mentre gli utenti finali di prodotti come il RealPlayer e il RealOne continuano a crescere e gli abbonamenti ai servizi a pagamento salgono dai 600 mila di aprile ai 700 mila di giugno. Analisi, la sua, condivisa da alcuni esperti finanziari, che giudicano salutare e promettente il mercato “consumer” cui la società si rivolge e in cui, secondo studi recenti, i prodotti RealNetworks detengono la quota maggiore (16,23 %) contro il 14,41 % di Microsof (titolare del software Windows Media Player) e il 7,49 % che la Apple ha conquistato grazie al QuickTime Player. Bill Gates, tuttavia, continua a soffiare sul collo del concittadino Glaser e altri esperti del settore sostengono che RealNetworks dovrà darsi da fare per tenerne a bada la concorrenza, differenziando gli sbocchi oltre il mercato pc e cercando di vendere i suoi “pacchetti” per lo streaming audio e video anche ai possessori di telefoni cellulari e computer palmari.
Glaser ha spiegato all'agenzia Reuters che a metterlo in difficoltà è l'atteggiamento prudente e “conservatore” delle aziende di telecomunicazione e di coloro che comprano la sua tecnologia per distribuire musica e immagini al pubblico in “streaming”, mentre gli utenti finali di prodotti come il RealPlayer e il RealOne continuano a crescere e gli abbonamenti ai servizi a pagamento salgono dai 600 mila di aprile ai 700 mila di giugno. Analisi, la sua, condivisa da alcuni esperti finanziari, che giudicano salutare e promettente il mercato “consumer” cui la società si rivolge e in cui, secondo studi recenti, i prodotti RealNetworks detengono la quota maggiore (16,23 %) contro il 14,41 % di Microsof (titolare del software Windows Media Player) e il 7,49 % che la Apple ha conquistato grazie al QuickTime Player. Bill Gates, tuttavia, continua a soffiare sul collo del concittadino Glaser e altri esperti del settore sostengono che RealNetworks dovrà darsi da fare per tenerne a bada la concorrenza, differenziando gli sbocchi oltre il mercato pc e cercando di vendere i suoi “pacchetti” per lo streaming audio e video anche ai possessori di telefoni cellulari e computer palmari.
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