Referendum ’97 per i lettori del ‘Mucchio Selvaggio’: su tutti la spuntano i Radiohead
“Un anno nel nome dei Radiohead, Afterhours e di Alessia Marcuzzi”: questo è il simpatico sottotitolo dato dal “Mucchio Selvaggio”, nel numero che sarà da domani in edicola, all’appuntamento consuntivo per liquidare il meglio e il peggio dell’anno appena trascorso.
Il referendum del “Mucchio Selvaggio”, che può a buon diritto considerarsi l’unico vero settimanale rock italiano dal punto di vista del taglio editoriale, arriva dopo uno spoglio di un migliaio di schede che mettono in luce alcune passioni comuni ai suoi lettori. E così via libera ai Radiohead, artisti dell’anno, con “Ok Computer” disco dell’anno, mentre agli Oasis va il premio come “delusione dell’anno”. “Bitter Sweet Symphony” è la canzone dell’anno e porta sugli allori il gruppo dei Verve, ma nei primi cinque si annidano ancora una volta loro, i Radiohead con “Paranoid Android” e “Karma Police” (e abbiamo paura che non si sia fatto in tempo a votare sull’attuale singolo del gruppo, “No Surprises”.). In Italia giù il cappello per gli Afterhours (gruppo dell’anno), Cristina Donà (esordio dell’anno) e Frankie Hi NRG (“Quelli che benpensano” canzone dell’anno). La bomba sexy dell’anno è la romanissima Alessia Marcuzzi, il film “La vita è bella”, l’attore Johnny Depp e il personaggio Mr. Bean, mentre c’è spazio anche per votazioni interne al giornale. L’intervista più gradita è quella al direttore Max Stèfani, il migliore articolo quello dedicato ad Andrea Pazienza, ma all’interno del giornale troverete anche le classifiche dei peggiori articoli e delle peggiori interviste. Il Mucchio festeggia così i suoi 20 anni di storia e il suo anno e mezzo da settimanale, confermandosi un giornale che o si odia o si ama, ma è letto comunque da un pubblico di veri appassionati, capaci di saltare un pranzo per acquistare un cd. .