Il loro disco d’esordio ha venduto oltre 400mila in Inghilterra
In Italia sono arrivati a 30mila copie
Sono apparsi in tv da Mtv a Quelli che il calcio (Raidue)
sono l’unica band che può competere con i Coldplay oggi il gruppo arriva in Italia per un concerto a Milano
STARSAILOR
Support band: DAVID KITT
DOMENICA 26 MAGGIO 2002
TUNNEL - MILANO
Via Sammartini 30 - tel 02-66711370
www.indipendente.com
Prezzo del biglietto: 16,50 euro + diritti di prevendita
apertura porte ore 21.00
inizio concerto ore 22.00 (support band)
All’inizio del 2001 si sono piazzati con due brani (“Fever” e “Good Souls”) nelle zone alte della classifica inglese, hanno iniziato il loro primo tour in Inghilterra, sono stati invitati a esibirsi con un gruppo storico come i Manic Street Preachers e hanno registrato “Love is here”.
A pochi mesi di distanza dall’uscita dell’album, il disco, in Italia, ha già venduto 30mila copie. Un successo travolgente, tanto che subito Starsailor sono apparsi in tv in trasmissione come Supersonic (Mtv) e Quelli che il calcio (Raidue).
Non è difficile capire i motivi di tanto successo. Le canzoni di Starsailor hanno un potere melodico e una schiettezza che provengono dalla grinta della loro giovane età (Walsh, che è la voce e scrive i pezzi, ha 21 anni).
Le loro canzoni, storie di amori, passioni, speranze e redenzioni, sono magistralmente interpretate dalle acrobazie vocali di James Walsh, a metà strada tra il Neil Young dei primi anni settanta e Tim Buckley. “Un paio di anni fa – ammette lo stesso James - ricordo di aver sentito parlare di Jeff Buckley: sono uscito, ho comprato il suo album e ho realizzato che era la cosa migliore che avessi mai sentito. Da allora ho iniziato ad ascoltare Tim Buckley, Neil Young e Van Morrison”.
Prima di queste illuminazioni James ha sempre vissuto di musica. Ha iniziato a suonare pianoforte all’età di 12 anni e a scrivere canzoni a 14. Al college di Wigan (la stessa città dei Verve) conosce James Stelfox (basso) e Ben Byrne (batteria) con cui inizia a suonare.
All’inizio del 2000 si aggiunge a loro il tastierista Barry Westhead. Gli Starsailor appaiono per la prima volta al London’s Heavenly Social nell’aprile del 2000 e solo due mesi più tardi le case discografiche cominciano a bussare alla loro porta. Un mese ancora e Starsailor firmano per la Emi: la storia comincia davvero.
Il loro esordio viene accolto con entusiasmo. Ottengono anche la copertina della rivista NME grazie all’Ep “Fever”.
Durante i primi mesi del 2001 si dedicano al loro primo album, trascorrendo gran parte del tempo nel Rockfield Studios. Al banco di produzione c’è Steve Osbourne (ha lavorato con band storiche come Happy Mondays, New Order e gente come Brian Eno).
Il risultato dei loro sforzi è stato “Love is Here”, un disco che lo stesso Walsh ha definito “qualcosa a meta strada tra Grace di Jeff Buckley e Harvest di Neil Young”.
Oggi il gruppo arriva in Italia. Il concerto è attesissimo, anche perché la band, per problemi di salute del cantante, a Novembre aveva dovuto disdire il tour italiano fissato subito dopo l’uscita dell’album da Indipendente.