I discografici indipendenti italiani, riuniti sotto la bandiera dell’AFI (Associazione Fonografici Italiani) scendono in piazza per manifestare contro l’imminente vendita della Fonit Cetra, considerata un patrimonio nazionale inalienabile.
L’azione di protesta decisa dal direttivo dell’associazione di categoria è fissata per il 24 marzo, a Roma.
Quel giorno, alle 11.30 del mattino, i manifestanti si riuniranno davanti ai cancelli della sede Rai, proprietaria dell’azienda discografica di stato; successivamente, alle 15.30, si trasferiranno all’Hotel Hilton per un convegno pubblico a cui è prevista la partecipazione di artisti, rappresentanti sindacali, esponenti di associazioni di categoria e politici di diversi schieramenti.
Se si tratti o no di un’iniziativa velleitaria, lo sapremo nei prossimi giorni. Ma un effetto, l’alzata di scudi promossa dall’AFI sembra averlo già prodotto: mentre fino a pochi giorni fa l’annuncio della vendita della società al gruppo multinazionale Warner era dato per scontato (vedere Archivio), oggi sembra che il nuovo consiglio d’amministrazione Rai ci abbia ripensato, decidendo di soprassedere e di prendere tempo prima di apporre la firma definitiva al contratto di cessione.
L’azione di protesta decisa dal direttivo dell’associazione di categoria è fissata per il 24 marzo, a Roma.
Quel giorno, alle 11.30 del mattino, i manifestanti si riuniranno davanti ai cancelli della sede Rai, proprietaria dell’azienda discografica di stato; successivamente, alle 15.30, si trasferiranno all’Hotel Hilton per un convegno pubblico a cui è prevista la partecipazione di artisti, rappresentanti sindacali, esponenti di associazioni di categoria e politici di diversi schieramenti.
Se si tratti o no di un’iniziativa velleitaria, lo sapremo nei prossimi giorni. Ma un effetto, l’alzata di scudi promossa dall’AFI sembra averlo già prodotto: mentre fino a pochi giorni fa l’annuncio della vendita della società al gruppo multinazionale Warner era dato per scontato (vedere Archivio), oggi sembra che il nuovo consiglio d’amministrazione Rai ci abbia ripensato, decidendo di soprassedere e di prendere tempo prima di apporre la firma definitiva al contratto di cessione.
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