25/03/2002
Alex Baroni, l'ospedale 'smentisce' il decesso. Le scuse di Rockol.
La notizia della morte di Alex Baroni, diffusa nel pomeriggio dalle agenzia di stampa ANSA (alle 16,38), ADN Kronos (alle 16,41) e ASCA (alle 17,13) e ampiamente ripresa da tutti i media (radio, televisioni, Internet) oltre che da Rockol (vedi News), è stata smentita in serata da un comunicato dell'ospedale Santo Spirito, nel cui reparto di rianimazione si trova ricoverato il cantante. Secondo quanto comunica l'agenzia ASCA, e già è stato diffuso da TGCom e dagli ultimi telegiornali, “A seguito dell'erronea notizia diffusa a mezzo agenzia stampa, l'Asl Roma 3 comunica che il paziente Alex Baroni è tuttora ricoverato presso il reparto di rianimazione dell'Ospedale Santo Spirito”. Anche l'ANSA ha smentito se stessa pochi minuti fa, alle 19,23.
Inevitabile e doveroso che Rockol, oltre a smentire la notizia pubblicata oggi pomeriggio, si scusi con i propri lettori per aver contribuito alla diffusione di un'informazione che si è rivelata infondata. Quando, in redazione, abbiamo ricevuto la prima notizia di agenzia, abbiamo volutamente atteso che altre agenzie la confermassero prima di rilanciarla; anche perché le tre agenzie citate hanno sede a Roma, la città in cui si trova l'Ospedale, e abbiamo ritenuto che le loro fonti fossero attendibili e verificate.
Tutto ciò non ci esime, crediamo, dallo scusarci con i nostri lettori. Anche se non abbiamo cercato di battere nessuno sul tempo, anche se non abbiamo inseguito un (triste) scoop, anche se abbiamo espletato tutti i possibili controlli, abbiamo ugualmente sbagliato. E ce ne dispiace. Avremmo apprezzato che anche le agenzie di stampa sopra citate si scusassero, ma evidentemente non ne hanno sentito il bisogno.
Inevitabile e doveroso che Rockol, oltre a smentire la notizia pubblicata oggi pomeriggio, si scusi con i propri lettori per aver contribuito alla diffusione di un'informazione che si è rivelata infondata. Quando, in redazione, abbiamo ricevuto la prima notizia di agenzia, abbiamo volutamente atteso che altre agenzie la confermassero prima di rilanciarla; anche perché le tre agenzie citate hanno sede a Roma, la città in cui si trova l'Ospedale, e abbiamo ritenuto che le loro fonti fossero attendibili e verificate.
Tutto ciò non ci esime, crediamo, dallo scusarci con i nostri lettori. Anche se non abbiamo cercato di battere nessuno sul tempo, anche se non abbiamo inseguito un (triste) scoop, anche se abbiamo espletato tutti i possibili controlli, abbiamo ugualmente sbagliato. E ce ne dispiace. Avremmo apprezzato che anche le agenzie di stampa sopra citate si scusassero, ma evidentemente non ne hanno sentito il bisogno.
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