Italia Loves Emilia a Campovolo, la diretta: i Litfiba e 'Il mio nome è mai più'

Piero Pelù e Ghigo Renzulli prendono il palco con l'aria di chi sta sguazzando nel proprio elemento naturale: si picchia duro, sulla intro di "Gioconda", giusto per vedere quante più mani alzate possibile, e si prosegue sullo stesso tenore con "Barcollo". I Litfiba non lasciano spazi vuoti, nel loro set: pur spingendo il più possibile il piede sull'acceleratore, la band fiorentina ha il pregio di saper giocare con le dinamiche evitando di rovesciare sul pubblico una valanga di decibel tanto per gradire.
Giusto a metà del set - sul finale di "Barcollo" - Piero si concede quasi un sottovoce, funzionale al lancio di quella "Tex" "infuocata" promessa poche ore fa in conferenza stampa: non c'è niente da fare, il classico ha sempre il suo fascino, e Ligabue - chiamato sul palco per il duetto - non si risparmia. Dilatata come un gran finale, la hit estratta da "Litfiba 3" lancia il secondo momento corale della serata: "Il mio nome è mai più", in originale cantante da Pelù, Jovanotti e Ligabue, viene riletta ampliando l'organico anche a Fiorella Mannoia e Claudio Baglioni. Qualcosa, tuttavia, sembra non andare per il verso giusto con il volume dei microfoni: la Mannoia viene lasciata senza voce, e anche Jovanotti, per un attimo, sembra avere qualche problema. Forse per qualche disguido tecnico, la resa finale risulta - almeno per quanto riguarda le parti vocali, per tre quarti del brano - piuttosto disordinata.