
La Century Media, etichetta che cura gli interessi dei Lacuna Coil, ha depositato presso il tribunale del New Jersey 3136 numeri IP utilizzati per scaricare illegalmente altrettante copie dell'ultima prova in studio della band milanese, "Dark adrenaline": benché al momento nessuna persona fisica sia formalmente indagata, il tribunale potrebbe accogliere l'istanza presentata dall'etichetta, obbligando così i provider a fornire le generalità degli intestatari dell'abbonamento.
"Quello che la maggior parte della gente fatica a capire è la cattiva influenza che ha questo modo di fruire la musica", ha dichiarato il rappresentante dalla label, Jay McDaniel, al sito NorthJersey.com: "Condotte del genere danneggiano non solo l'artista e l'etichetta chiamati in causa, ma l'industria discografica e creativa in generale. Il download illegale ha raggiunto ormai proporzioni enormi: quotidianamente migliaia di album vengono scaricati gratuitamente, privando così i titolari del diritto d'autore del legittimo valore della propria opera. Questo uccide le piccole realtà e ha un effetto devastante su tutta la discografica. Nel music business non sono più le vendite dei dischi a trainare il comparto: oggi sono le attività dal vivo a farlo. Questa è la prova che la pirateria musicale abbia raso al suolo un intero settore".
Se identificati e giudicati colpevoli, i file sharer trovati in possesso dei file incriminati potrebbero fare fronte a condanne simili a quella comminata a Jammie Thomas-Rasset, che - secondo una sentenza di secondo grado emessa dal tribunale di Saint Paul, nel Minnesota - sarà costretta a pagare 9.250 dollari per ogni canzone scaricata illegalmente dalla piattaforma Kazaa.

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